Ai pugliesi fa più paura la guerra del Covid: è il risultato di un sondaggio di Coldiretti Puglia

Autore Redazione Canale 7 | gio, 10 mar 2022 12:43 | 675 viste | Coldiretti-Puglia Sondaggio Guerra Covid Attualità

Il 65% dei pugliesi, dice la Coldiretti Puglia, teme ripercussioni diette ed indirette del conflitto in Ucraina.

La guerra in Ucraina balza prepotentemente in cima alle preoccupazioni dei pugliesi con il 65% dei cittadini che dichiara di temere fortemente le ripercussioni dirette e indirette del conflitto, azzerando di fatto le ansie per il Covid, cadute nel dimenticatoio. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base del sondaggio condotto sul suo sito web, secondo cui il 65% ha paura del conflitto tra Russia e Ucraina e degli effetti sociali ed economici a valanga, il 25% del caro bollette e il 10% ha paura per il futuro e la mancanza di lavoro, mentre nessuno teme più il Covid, la pandemia che per quasi 2 anni ha fatto vivere i pugliesi in un incubo.   La guerra in Ucraina arriva nel carrello della spesa dei pugliesi – aggiunge Coldiretti Puglia - con il rincaro dei beni energetici che si trasferisce sulla filiera agroalimentare e colpisce anche gli agricoltori costretti ad affrontare rincari nei costi di produzione e i consumatori con il rischio della perdita del lavoro, della stabilità economica ma anche delle forniture alimentari con l’inflazione che spinge i prezzi al consumo e aumenta povertà e fame, con l’80% dei pugliesi che ritiene i prodotti a Km0 gli unici a poter salvare le tasche in questo momento di difficoltà. Per lo scoppio della guerra e il balzo dei costi energetici anche l’agricoltura deve pagare una bolletta aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua, rispetto all’anno precedente, che mette a rischio coltivazioni, allevamenti, e industria di trasformazione nazionale ma anche gli approvvigionamenti alimentari di 5 milioni di italiani che si trovano in una situazione di indigenza economica. La pandemia prima e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito- conclude Coldiretti Puglia- per cui servono rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei, nazionali e regionali”.

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