Armi e droga in casa: arrestato

Autore Redazione Canale 7 | sab, 02 set 2017 17:22 | 3403 viste | Brindisi Polizia-Di-Stato Questura Cronaca

Ad operare la Polizia di Stato della Questura di Brindisi

 Da comunicato) - È una vera e propria lotta senza quartiere quella che sta conducendo e sostenendo la Squadra Mobile di Brindisi negli ultimi mesi per contrastare la cessione al minuto di sostanze stupefacenti nell’intero territorio della Provincia.

È di ieri, 01.09.2017, un nuovo e brillante risultato nello specifico campo ottenuto dagli investigatori della Mobile ed in particolare dagli operatori della specializzata Sezione Antidroga coadiuvati dai colleghi dell’Unità Anticorruzione.

Più nello specifico può dirsi in proposito che, nella mattinata di ieri, gli investigatori della Polizia di Stato hanno individuato e sottoposto a perquisizione domiciliare il 36enne brindisino TURCO Michele.

Dagli Agenti della Mobile, l’atto di ricerca, è stato effettuato sia nell’abitazione del TURCO sia nelle pertinenze condominiali ove erano risposti effetti personali al predetto riferibili; abitazione ubicata nel rione cittadino di Sant’Elia. Qui, peraltro, il TURCO era già sottoposto agli arresti domiciliari per scontare un residuo di pena per precedente reato al medesimo attribuito.  

Nel domicilio del perquisito, gli operanti rinvenivano dei ritagli circolari di buste di cellophane tipici delle confezioni contenenti le dosi di droga ccdd. “pupieddi”, guanti in lattice, forbicine e nastro adesivo.

Estendendo la perquisizione alle pertinenze condominiali – oltre al menzionato necessaire per la preparazione delle dosi – il personale della Mobile riusciva a rinvenire due tipi differenti di sostanza che, poi, al narco-test,risulteranno stupefacenti e in particolare:

         in un borsone da viaggio, sotto due sedie in legno nel terrazzo, vicino ad un attrezzo per il barbecue di pertinenza del TURCO, venivano reperiti 2 involucri di cellophane contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana; il peso complessivo della citata sostanza contenuta nelle menzionate confezioni era di chilogrammi 4,437;

         in una grande borsa in tela del tipo da spesa che trovavasi su pianerottolo, e in particolare sopra un tavolo di plastica, tra gli oggetti in essa contenuti (ninnoli di natale e decorazioni per le feste), venivano rinvenuti, all’interno di una scatola di cartone, 4 confezioni di cellophane con all’interno cocaina del peso complessivo di grammi 237,3; nella scatola era presente anche un bilancino elettronico di precisione; inoltre, una bilancia, anch’essa elettronica, probabilmente impiegata per pesare le più grandi confezioni di marijuana, era dentro la borsa in tela di cui si è detto, riposta tra le decorazioni già descritte;

         sempre sul pianerottolo, su uno stendino, accanto alla borsa ove era stata trovata la cocaina, vi era un zainetto con all’interno una borsa da donna in similpelle colma di riso; un accorgimento in genere impiegato per mantenere asciutta la droga.

Già di per sé, quel rinvenimento di ben due differenti varietà di stupefacente, la partizione della droga in più involucri, la disponibilità della bilancia e del bilancino elettronico di precisione e dei ritagli di buste di cellophane erano tutti elementi che facevano propendere gli operatori di polizia per l’ipotesi che detta sostanza avesse quale destinazione ultima l’illecita cessione.

Ma, gli investigatori dell’Antidroga e dell’Anticorruzione, frugato con attenzione all’interno della grande borsa in tela plastificata per la spesa, riuscivano ad individuare anche un sacchetto di cellophane aperto il quale verificavano al suo interno la presenza di ben 13 cartucce: 9 di calibro 380 e 4 di calibro 7,65.

A questo punto, la perquisizione diveniva ancor più accurata per la possibile presenza di micidiali armi che, effettivamente, venivano trovate dagli investigatori i quali, in una busta di carta lucida della spesa, avevano modo di reperire, avvolte in panni, due pistole semiautomatiche: una il cui caricatore conteneva 5 cartucce calibro 7,65 e l’altra 6 cartucce calibro 380.  Armi in relazione alle quali solo eventuali accertamenti tecnici di Polizia Scientifica potranno stabilire se le medesime abbianotrovato impiego in qualche azione delittuosa.

In considerazione delle evidenze investigative raccolte che portavano ad ipotizzare una riconducibilità al TURCO Michele di quanto rinvenuto e sequestrato, quest’ultimo veniva tratto arresto e, dopo la redazione dei necessari atti ed il rituale avviso al P.M. di turno della locale Procura della Repubblica, veniva associato presso la Casa Circondariale di Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.

Come rappresentato in altre occasioni, l’elevato consumo di droghe tra i giovani, che spesso risalta nelle cronache giornalistiche e che è fonte di notevole preoccupazione secondo gli allarmanti dati statistici spesso oggetto di pubblicazione, è un fenomeno su cui si concentrano le attenzioni della Polizia di Stato e, più in generale, dei suoi organi periferici, impegnati in mirate azioni finalizzate al contrasto sia del grande traffico di stupefacenti che del piccolo spaccio.

Tali attività di contrasto rientrano tra le principali priorità del Ministero dell’Interno e sono oggetto di continue sensibilizzazioni da parte del Capo della Polizia alle proprie articolazioni territoriali per l’implementazione di mirati e specifici servizi per prevenire e reprimere condotte illecite in tema di stupefacenti.

Proprio per arginare lo specifico fenomeno, nel territorio brindisino, come anticipato, sono numerose le iniziative di contrasto attuate secondo le direttive impartite in merito dal Questore Dr. Maurizio Masciopinto.

Non a caso, la Squadra Mobile, dall’inizio dell’anno, ha attuato una mirata strategia repressiva culminata in frequenti azioni dinamiche di controllo del territorio con apposita finalità di prevenire il contatto dei giovani con gli insidiosi “veleni” che hanno ormai da tempo invaso il territorio.

Tale articolata e stringente attività dinamica ha permesso, dall’inizio dell’anno e fino ad ora, di arrestare in flagrante o di denunciare un numero oltremodo elevato di  presunti spacciatori di droga.

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