Bancarotta fraudolenta: arrestati due imprenditori nel barese

Autore Redazione Canale 7 | gio, 20 gen 2022 12:55 | 870 viste | Bari Guardia-Di-Finanza Cronaca

Beni distratti per 9 milioni di euro in sale slot.

Questa mattina i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari hanno dato  esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari (2 arresti domiciliari e 1 misura  interdittiva) - emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta di  questa Procura della Repubblica - nella quale sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza  (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) a carico di “A.A.”, “A.A.A.” e “R.R.V.”, amministratori pro tempore di 2 società (“A.B. s.r.l.” e “E. s.r.l.”) operanti nel settore dei giochi e  delle scommesse, con sedi a Bari e ad Acquaviva delle Fonti (BA), indagati - in concorso tra loro - per le ipotesi di reato di false comunicazioni sociali, indebita restituzione dei conferimenti, nonché bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale, nonché impropria per operazioni dolose (in  relazione al mancato pagamento delle imposte) e da falso societario. L’esecuzione del provvedimento cautelare costituisce l’epilogo di un’articolata attività di indagine  svolta dal Gruppo Tutela Mercato Capitali del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della  Guardia di Finanza di Bari - su delega di questa Procura della Repubblica - attraverso l’incrocio dei dati risultanti dalle intercettazioni telefoniche e telematiche, dai tabulati telefonici, dalle escussioni di persone informate sui fatti, dalla documentazione sottoposta a sequestro a seguito delle  perquisizioni locali eseguite, nonché dall’attività dinamica di osservazione, controllo e  pedinamento. Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari, allo stato (fatta  salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), le attività contestate  riguardano presunte condotte depauperative poste in essere dai predetti amministratori. Dalle  indagini è emerso, in particolare, che la “A.B. s.r.l.”, in un periodo di conclamato dissesto  finanziario, avrebbe ceduto un ramo d’azienda - composto da 4 “sale bingo” e 2 “sale video  lottery”, ubicate a Bari, Martina Franca (TA), Taranto, Corropoli (TE), Casamassima (BA) e San  Benedetto del Tronto (AP) - del valore effettivo di oltre 9 milioni di euro alla “E. s.r.l.”, società  intestata alla madre dei rappresentanti legali della cedente, al prezzo sottostimato di euro 120.000. La “A.B. s.r.l.”, privata di ogni fonte di reddito e gravata da una rilevante esposizione debitoria  verso l’Erario, quantificata in oltre 18 milioni di euro, sarebbe stata pertanto dolosamente avviata al  fallimento, dichiarato dal Tribunale di Bari nel luglio del 2019 su richiesta di questa Procura della

Repubblica. I successivi approfondimenti investigativi, per la cui esecuzione questo Ufficio si è avvalso anche di una consulenza tecnica, hanno consentito di appurare il protrarsi delle ipotizzate condotte illecite anche da parte della “E. s.r.l.”, la quale - benché di recente costituzione - aveva già accumulato una rilevante esposizione debitoria secondo una pianificata e ben collaudata opera di distrazione  patrimoniale. L’analisi della documentazione, rinvenuta e sottoposta a sequestro dalle Fiamme Gialle baresi presso le sedi delle società coinvolte e le abitazioni dei rappresentanti legali, ha consentito di  raccogliere gravi indizi in ordine a ulteriori condotte depauperative dei patrimoni delle due 2 società,  poste in essere mediante l’annotazione nelle relative scritture contabili di debiti inesistenti in favore di imprese riferibili al medesimo nucleo familiare degli indagati. Rilevanti sono le somme di denaro che sarebbero state poi sottratte direttamente dalle casse delle 2 società, ovvero prelevate mediante  l’utilizzo di carte prepagate. Infine, allo scopo di ingannare i creditori e di conseguire un ingiusto  profitto, sarebbero stati fraudolentemente esposti nei bilanci di esercizio della “A.B. s.r.l.” crediti per contenziosi di fatto non ancora esigibili e di incerta esistenza, impedendo l’emersione di  rilevanti perdite che, qualora note, avrebbero reso evidente lo stato di decozione della società. Al termine delle indagini sono state accertate in danno della “A.B. s.r.l.” e della “E. s.r.l.” la  distrazione e la dissipazione di beni societari per un valore complessivo di euro 8.642.923,45. In relazione a tali condotte, questa Procura della Repubblica ha provveduto alla nomina di un  amministratore giudiziario della “E. s.r.l.”, ottenendo successivamente dal Tribunale di Bari la  dichiarazione del suo fallimento.  Con riferimento alle esigenze cautelari poste a fondamento della misura cautelare emessa nei confronti di “A.A.A.”, il competente G.I.P. ha evidenziato, tra l’altro, come: “sintomatica della  personalità sprezzante e priva di scrupoli dell’indagato … risulta essere la conversazione, che di  seguito si riporta, laddove di fronte alle comprovate difficoltà nel pagare gli stipendi dei  dipendenti, questi ha sottratto dalle casse societarie circa 7.000 euro, per giocare alle slot machine  di una delle sale gioco di E. ……”. Gli esiti della presente attività di indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza sia del costante  presidio economico-finanziario esercitato dalla Procura della Repubblica di Bari, in stretta sinergia con il Nucleo PEF Bari, per il contrasto dei reati fallimentari in grado di alterare le dinamiche di  mercato nonché la corretta e leale concorrenza tra le imprese, sia della puntuale rilevazione degli  stati di insolvenza delle attività economiche presenti sul territorio, il cui accertamento comporta la  tempestiva presentazione di istanze di fallimento a tutela del tessuto economico-legale

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