Cgil- Cisl-Uil: primo maggio su sicurezza e lotta agli infortuni sul lavoro

Nel 2017 gli infortuni sono stati oltre 30mila, più di 80 ogni giorno e con un trend in aumento nel 2018. 67 i lavoratori che hanno perso la vita


La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro è il tema scelto quest’anno da Cgil Cisl Uil per la Festa dei Lavoratori. “Sicurezza: il cuore del lavoro” lo slogan scelto per una giornata di mobilitazione a livello nazionale.   “Abbiamo scelto di porre la sicurezza sul lavoro al centro delle iniziative del Primo Maggio, ad ogni livello, perché riteniamo che si tratti anche di un problema culturale, oltre che di organizzazione del lavoro -  affermano i segretari generali di Puglia di Cgil Cisl Uil - Pino Gesmundo, Daniela Fumarola e Franco Busto -   Purtroppo, in un tessuto produttivo costellato prevalentemente da aziende medio piccole come è quello pugliese e meridionale, nonché colpito molto più duramente della media nazionale dalla crisi economica e dalla disoccupazione, le misure di sicurezza sul lavoro non vengono interpretate come investimenti, bensì come spese inutili, da tagliare frettolosamente. Questo Primo Maggio – hanno sottolineato Cgil, Cisl e Uil - dovrà quindi essere l’occasione per porre il tema al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e per chiedere che diventi una priorità del prossimo Governo nazionale e delle istituzioni locali. Un problema sicurezza sul lavoro in Puglia esiste e lo dicono i numeri drammatici delle morti e degli infortuni. Nel 2017 gli infortuni sono stati oltre 30mila, più di 80 ogni giorno e con un trend in aumento nel 2018, mentre 67 i lavoratori che hanno perso la vita. “E’ inaccettabile tutto questo, il prezzo che le persone che lavorano per vivere sono costrette a pagare, e significa che gli impegni presi dalle imprese e dalle Istituzioni- puntualizzano i segretari della triplice pugliese -  nelle politiche per la sicurezza nei luoghi di lavoro non stanno dando i risultati che tutti noi vorremmo arrivassero.  Ma il Primo Maggio è per Cgil Cisl Uil anche un momento per fare un’analisi sulla condizione occupazionale che vive la nostra regione. La lunga fase recessiva ha prodotto la chiusura di tante imprese e si è abbattuta in maniera drammatica sul lavoro, in termini quantitativi e qualitativi. Sono 278mila gli uomini e le donne in cerca di occupazione, e oltre un milione gli inattivi- concludono Cgil, Cisl e Uil – per i quali la politica delle fare di più e meglio”.


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