Coldiretti Puglia: colture sotto minaccia maltempo

Autore Gianni Catucci | ven, 25 gen 2019 19:49 | 1454 viste | Coldiretti Puglia Colture Danni Maltempo Agricoltura Attualità

La Coldiretti Puglia segnala nuovi rischi e danni alle colture pugliesi a causa del maltempo in queste ore.

( Da comunicato) -

Campi nuovamente sommersi dall’acqua, denuncia Coldiretti Puglia, per l’ondata di maltempo che sta imperversando nelle ultime ore, con decine di segnalazioni da Gravina, Spinazzola, Poggiorsini e Altamura di centinaia di ettari allagati e piantine portate via da veri e propri torrenti di acqua.

“Gli effetti dell’incuria e delle mancate opere di bonifica da parte dei Consorzi commissariati sono evidenti sul territorio. Alberi nei canali di scolo e canneti, tombini nelle aziende agricole ostruiti, sono solo alcuni esempi di quanto rilevato nel corso dei sopralluoghi che saranno effettuati anche domani dalla squadra di tecnici di Coldiretti Puglia in campo, a sostegno delle opportune richieste di risarcimento danni. Ed è inaccettabile che alle imprese agricole, per tutta risposta, venga richiesto il pagamento del tributo dai Consorzi di Bonifica per opere di bonifica di cui sul territorio non c’è traccia”, denuncia il  

Il territorio pugliese è sempre più fragile – rileva Coldiretti Puglia - dove 232 comuni su 258 (78%) sono a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e geomorfologica, secondo i dati ISPRA.  Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni, mentre a pagare il conto economico più salato sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori. 

E’ molto grave che all’appello manchino 162mila ettari di suolo consumato sulla totale della superficie territoriale pugliese, aggiunge Coldiretti Puglia. “I cambiamenti in atto – conclude il presidente Muraglia - riguardano contesti prevalentemente agricoli o naturali per il 67%, perché in Puglia la terra frana e si consuma anche per lo stato di abbandono e di incuria registrati nelle aree rurali, a causa della mancata manutenzione ordinaria e straordinaria di opere di bonifica determinanti che non vengono garantite da vent’anni”.

 

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