Emissioni senza autorizzazione: sequestrato a Monopoli opificio di materie plastiche

Autore Redazione Canale 7 | mer, 18 nov 2020 17:04 | 1704 viste | Monopoli Sequestro Opificio Guardia-Costiera

L'operazione è stata eseguita dal nucleo operativo della Polizia ambientale della Guardia Costiera nell'ambito dell'operazione #vogliamorespirare02

MONOPOLI - Personale del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale (Nopa) della Guardia Costiera di Bari ha dato esecuzione ad un Decreto di sequestro preventivo relativo ad uno stabilimento industriale sito nella zona industriale di Monopoli nel quale si producono, ormai da tantissimi anni, materie plastiche di diverso tipo. Il Decreto è stato emesso dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta dei magistrati del “Pool Ambiente” della locale Procura della Repubblica coadiuvati del personale della Guardia Costiera applicato alla Sezione di Polizia Giudiziaria. L’attività d’indagine svolta ha permesso di accertare che il gestore dell’opificio, esteso complessivamente su una superfice di oltre 21mila metri quadri, svolgeva la propria attività industriale senza una vigente autorizzazione alle emissioni in atmosfera. Più precisamente, i militari del Npa hanno accertato che, seppur l’obbligatoria autorizzazione in possesso della società fosse scaduta, ormai, da ben 13 anni (nel luglio 2007), l’industria oggetto d’indagini non aveva mai sospeso la propria produzione, ne richiesto il rinnovo della stessa Autorizzazione, ritenuta obbligatoria per legge in quanto il ciclo produttivo richiedeva l’utilizzo di ben trepunti di emissione in atmosfera (camini). L’operazione è stata denominata #vogliamorespirare02,  e deriva dalle segnalazioni dei cittadini di Monopoli che, negli ultimi mesi hanno esposto, all’esterno delle proprie abitazioni, drappi e cartelli recanti l’hashtag “Vogliamo respirare”. La misura cautelare eseguita in data odierna fa parte dello stesso filone d’indagine che nel mese di aprile scorso ha portato al sequestro di un altro stabilimento industriale monopolitano, per il quale, tutt’ora, permane il sequestro, che riciclava rifiuti speciali plastici in spregio a numerose normative ambientali.

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