Gelate: in fumo l'olivicoltura pugliese

Autore Redazione Canale 7 | lun, 31 dic 2018 13:02 | 1486 viste | Coldiretti Puglia Olivicoltura Gelate Agricoltura Protesta Attualità

Nel 2018 la Puglia ha perso 317 milioni di euro di produzion olearia. Oggi 31 dicembre protesta di Coldiretti Puglia davanti alla Regione.

( Da comunicato) - In fumo l’olivicoltura pugliese a causa delle gelate del febbraio scorso, per cui l’ultimo dell’anno il 31 dicembre gli agricoltori di Coldiretti Puglia hanno presidiato il ‘Palazzo’ della Regione Puglia. ”Siamo i primi a scendere in piazza con la mobilitazione ‘Salvaolio’ perché la Manovra ha ignorato l’agricoltura pugliese. Abbiamo chiesto per mesi a tutti i livelli la dichiarazione di calamità naturale e l’attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale. Ci sono evidenti responsabilità regionali e nazionali”, perentorio Savino Muraglia, Presidente di Coldiretti Puglia. “Ci aspettiamo dal Governo regionale – aggiunge il Presidente Muraglia - che chieda con forza la dichiarazione di calamità naturale e stanzi maggiori risorse per le gelate. C’è la legge richiesta da noi e già approvata che lo consente. Al Governo nazionale chiediamo di non deludere gli agricoltori pugliesi, già dimenticati dalla Manovra, perché la Puglia produce oltre il 50% dell’olio italiano e un’annata disastrosa come questa avrà ripercussioni anche a livello nazionale”. In Puglia si è verificato un drammatico calo – denuncia Coldiretti Puglia - del 65% della produzione di olio che ha messo in ginocchio i produttori.

“Nel 2018 la Puglia ha perso 317 milioni di euro di Produzione Lorda Vendibile del settore oleario e oltre 1 milione di giornate risultano azzerate”, ha denunciato il . “Mentre il settore olivicolo e l’intero indotto non sanno come andare avanti – ha aggiunto Corsetti -  da gennaio a settembre sono stati importati 304 milioni di euro di olio dall’estero. E’ forte la preoccupazione del moltiplicarsi di frodi e speculazioni, con olio di bassa qualità venduto come extravergine o olio straniero spacciato per italiano  – conclude il Direttore Corsetti – bisogna stringere le maglie della legislazione per difendere un prodotto simbolo del Made in Italy e della dieta mediterranea e togliere il segreto sulle importazioni di materie prime alimentari dall’estero perché sapere chi sono gli importatori e quali alimenti importano rappresenta un elemento di trasparenza e indubbio vantaggio per i consumatori e per la tutela del ‘made in Italy’ agroalimentare”.

Mentre è crollata la produzione pugliese, la Spagna che continua a dettare legge, ormai leader mondiale indiscusso, dove si stimano circa 1,5-1,6 miliardi di chili con un aumento del 23%, in sintesi oltre la metà della produzione mondiale.

L’Italia è anche un grande Paese consumatore con gli acquisti di olio di oliva a persona – aggiunge Coldiretti - che sono attorno ai 9,2 chili all’anno, dietro la Spagna con 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica. Secondo  un’indagine Ismea 9 famiglie su 10 consumano olio d’oliva tutti i giorni, nel rispetto di uno stile alimentare fondato sulla dieta mediterranea che ha consentito al Belpaese – conclude Coldiretti - di conquistare primati mondiali di longevità, tanto che la speranza di vita degli italiani è salita a 82,8 anni, 85 per le donne e 80,6 per gli uomini

 

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