Inchiesta nomine Asl: indagati il presidente Emiliano e i Cera

Autore Redazione Canale 7 | mer, 10 giu 2020 17:54 | 1392 viste | Foggia Procura Indagini Michele-Emiliano Napoleone-Cera Asp Asl

La Procura di Foggia ha concluso le indagini che coinvolgono, oltre il Governatore, anche l'assessore Ruggieri

FOGGIA - I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, su disposizione di questo Ufficio, al termine di una complessa e prolungata attività di indagine hanno eseguito un provvedimento di avviso di conclusione delle indagini nei confronti di Angelo Cera Esponente del partito politico UDC e ex parlamentare della Repubblica italiana, padre di Cera Napoleone) e Napoleone Cera Napoleone (Consigliere Regionale della Regione Puglia) in ragione di pressioni che si sarebbero tradotte in tentativi di induzione indebita a dare o a promettere utilità esercitati dai Cera nei confronti degli amministratori del consorzio per la bonifica della Capitanata, al fine di ottenere l’assunzione, presso l’Ente, di alcune persone. Tali condotte non avrebbero sortito però l’effetto voluto dai Cera proprio in conseguenza della ferma opposizione da parte degli stessi amministratori del Consorzio; per un presunta induzione indebita a dare o promettere utilità, esercitata dai Cera nei confronti del Direttore Generale della ASL Foggia, Vito Piazzolla, tesa a bloccare o comunque sospendere il processo di affidamento alla società “Sanitàservice Asl Fg Srl” dell’attività di Centro Unico di Prenotazione . Tale condotta avrebbe provocato il mancato avvio del C.U.P. che, internalizzato nell’ambito della Asl Foggia, avrebbe prodotto un sensibile risparmio di spesa pubblica. I Cera avrebbero, nella circostanza, avvantaggiato una società di servizi sulla quale avrebbero potuto influire, soprattutto, in termini di assunzioni di personale dipendente; in ragione dell’ipotizzato ottenimento della posizione lavorativa di una persona molto vicina a  Rosalia Bisceglia, consigliere comunale di Manfredonia, in cambio del voto da parte di quest’ultima a favore di un candidato sostenuto da Angelo e Napoleone Cera, in occasione dell’elezione del Consiglio Provinciale  di Foggia; in relazione ad un ipotizzato accordo corruttivo con Michele Emiliano, finalizzato a condizionare la procedura di nomina, da parte del Presidente della Regione Puglia, del commissario dell’Asp (Azienda pubblica di Servizi alla Persona) “Castriota e Corroppoli”. Il decreto successivamente non veniva sottoscritto dal Presidente Emiliano e, pertanto, l’accordo corruttivo sarebbe rimasto consumato nei termini della promessa. Si precisa che, durante la fase di indagini preliminari, è stata concessa agli indagati  l’opportunità di poter fornire chiarimenti in ordine alle ipotesi investigative oggetto di contestazione  nelle forme e nei tempi previsti dal codice di procedura penale vigente, nel pieno rispetto del diritto di difesa, costituzionalmente garantito. Tale facoltà non è stata  volutamente esercitata dagli indagati nel pieno rispetto delle loro legittime prerogative difensive. Il G.I.P., pur riconoscendo nei fatti oggetto di indagine la sussistenza in astratto della fattispecie corruttiva, ha tuttavia precisato che non risultava sufficientemente provata l’esistenza dell’accordo corruttivo tra il dott. Michele Emiliano e i Cera; tale pronuncia è stata in ogni caso oggetto di impugnazione presso il Tribunale del Riesame di Bari che ancora non ha deliberato in merito. Peraltro, l’ormai prossima scadenza del termine delle indagini preliminari non consentiva di attendere ulteriormente la pronuncia del citato Tribunale. E’ inoltre doveroso precisare che, successivamente alla pronuncia del Giudice per le indagini preliminari in argomento, sono state da questa Procura delegate all’articolazione del citato Nucleo P.E.F. competente per la repressione dei reati contro la Pubblica Amministrazione (Gruppo Tutela Spesa Pubblica – Sezione Anticorruzione) ulteriori mirate attività d’indagine atte a corroborare e supportare l’impianto probatorio già acquisito in ordine alle ipotesi di reato formulate nei termini indicati dal G.I.P. nei passaggi motivazionali contenuti all’interno del provvedimento cautelare in argomento. Giova, infine, evidenziare che gli indagati si presumono non colpevoli fino a sentenza definitiva.

 

 

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