Monopoli: 33 indagati e 13 arresti al "San Giacomo" - IL VIDEO

Autore Redazione Canale 7 | gio, 18 lug 2019 12:03 | 17848 viste

18 sono dirigenti medici.

Nella giornata di oggi militari della Stazione Carabinieri di Monopoli e della Compagnia Carabinieri di Monopoli hanno dato esecuzione all’ ordinanza di applicazione di misure cautelari - arresti domiciliari ed obbligo di dimora - emesse dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura, nei confronti di personale sanitario (medico, infermieristico, tecnico), amministrativo ed  ausiliario in servizio all’ Ospedale “San Giacomo” di Monopoli responsabile di  numerosi fatti di truffa aggravata in danno della ASL Bari, di false attestazioni o certificazioni, di falsità ideologica in atto pubblico (art. 640 cpv. n. 1 c.p., art. 55 quinquies T.U. sul Pubblico Impiego, art. 483 c.p.) connessi all’ allontanamento arbitrario, in assenza di permessi o autorizzazioni, dal luogo di lavoro con omissione dell’ inserimento della scheda magnetica nell’ apparecchio marcatempo, con l’ esecuzione di tali operazioni di registrazione, in entrata e/o in uscita, da parte di soggetti diversi dal dipendente interessato ovvero con la produzione successiva di false dichiarazioni sostitutive.

I provvedimenti  di arresti domiciliari son stati eseguiti nei confronti delle  persone di :

TODISCO Angelamaria, dirigente medico responsabile del Servizio Immunotrasfusionale

          DI GIULIO Gianluigi, dirigente medico responsabile dell’ Unità di Radiodiagnostica

          DIBELLO Rinaldo, dirigente medico responsabile del Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva

          DALENA Egidio, dirigente medico responsabile del Reparto di Otorinolaringoiatria

          MORETTI Girolamo, dirigente medico presso il Reparto di Radiodiagnostica

          LOPRIORE Vincenzo, dirigente medico responsabile del Reparto di Cardiologia

          SANTAMATO Sabino, dirigente medico responsabile del Reparto di Ginecologia ed Ostetricia

          RENNA Leonardo, dirigente medico presso il Reparto di Ginecologia ed Ostetricia

          BOSIO Antonio, operatore tecnico presso la Direzione Sanitaria

          PELLEGRINI Anna, assistente amministrativo

          SARDANO Giancarlo, collaboratore amministrativo-professionale

          MEULI Giuseppa, infermiera presso il Reparto di Ginecologia ed Ostetricia.

L’ ordinanza di arresti domiciliari ha interessato anche altro dirigente medico responsabile di Unità Operativa. Il relativo provvedimento non è stato eseguito perché l’ interessato è temporaneamente all’ estero e dovrebbe far ritorno in Italia nella tarda serata di oggi.

I provvedimenti di obbligo di dimora hanno interessato:

          SCARDIGNO Anna Consiglia, dirigente medico presso l’ U.O. di Chirurgia

          PANTALEO Angela, dirigente medico presso l’ U.O. di Medicina

          MARASCIULO Cosimo, dirigente medico presso il Reparto di Ginecologia

          MATARRESE Marilena, dirigente medico presso l’ Unità Operativa Immunotrasfusionale

          DI TARANTO Francesco Paolo, dirigente medico presso il Reparto di Otorinolaringoiatria

          CAPPELLI Giuseppe, medico del Servizio di Sorveglianza Sanitaria e Radioprotezione Medica – Medicina del Lavoro

          D’ ONGHIA Fulvia, dirigente medico presso il Reparto di Ortopedia

          FINO Francesco, dirigente medico presso il Reparto di Cardiologia

          LIMITONE Domenico Antonio, dirigente medico presso il Reparto di Urologia

          BIANCO Rosa, infermiera presso l’ Unità Operativa di Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza – Pronto Soccorso

          DE RINALDIS Concetta, infermiera presso il Reparto di Endoscopia Digestiva

          LACASELLA Pasquale, infermiere presso l’ Unità Operativa Medico Competente Autorizzato

          DE LAURENTIS Carmela, infermiera presso il Reparto di Pediatria

          LOBEFARO Erasmo, operatore tecnico

          FRATELLA Francesco, operatore tecnico con mansioni di autista ambulanza

          BRESCIA Gianfranco, operatore tecnico con mansioni di autista ambulanza

          PALMISANO Sante, operatore tecnico con mansioni di autista ambulanza.

Al FRATELLA, al BRESCIA ed al PALMISANO è stato contestato anche il delitto di peculato connesso all’ appropriazione ripetuta, per fini diversi da quelli istituzionali, di ambulanze ed autovetture di servizio recanti i segni distintivi della ASL Bari, con uso momentaneo dei mezzi.

La misura dell’ obbligo di dimora ha interessato anche:

SPERTI Marco, dirigente medico presso l’ Unità Operativa di Traumatologia-Ortopedia dell’ Ospedale “San Paolo” di Bari, coniuge di MATARRESE Marilena

MEZZAPESA Margherita, infermiera presso Dipendenze Patologiche Sud Barese – SERT

          BATTAGLIA Carlo, persona che svolgeva abusivamente l’ attività di “parcheggiatore” all’ esterno dell’ Ospedale San Giacomo, il quale, in più occasioni, è stato sorpreso ad inserire il cartellino magnetico di MEULI Giuseppa, in entrata e/o in uscita, nell’ apparecchio marcatempo in sostituzione della dipendente.

Il G.I.P.  ha accolto le  richieste avanzate da questa Procura all’ esito di una complessa attività di indagine svolta dei militari della stazione Carabinieri di Monopoli - anche attraverso il monitoraggio con telecamere degli  accessi e delle aree di ingresso dell’ ospedale, in prossimità della apparecchiature marcatempo, oltre che con servizi di osservazione, controllo e pedinamento del personale - ed avviata in seguito a plurime segnalazioni di fatti di “assenteismo” presso la struttura ospedaliera.

Sono emerse nel periodo di osservazione – nei mesi di ottobre, novembre, dicembre 2018 e gennaio 2019 – sistematiche e diffuse condotte di “assenteismo” (le persone sottoposte ad indagine sono più numerose di quelle nei cui confronti sono state adottate le misure coercitive) attuate con l’ arbitrario allontanamento del personale dalla struttura durante l’ orario di servizio, con protrazione dell’ assenza per alcune ore o anche per tempi più limitati, eventualmente ripetuta nel corso della giornata, ovvero con falsa registrazione  dell’ entrata e dell’ uscita avvalendosi anche  della collaborazione di terze persone (familiari, colleghi o conoscenti) o con la giustificazione strumentale – con false dichiarazioni rese successivamente agli uffici amministrativi – della mancata registrazione in entrata e/o in uscita (avaria della scheda, dimenticanza, smarrimento, etc.), condotte queste ultime ripetutamente e sistematicamente impiegate al fine di impedire il controllo sull’ attività lavorativa effettivamente svolta.

E’ stato accertato, durante il periodo di allontanamento dal luogo di lavoro, lo svolgimento di attività ed incombenze esclusivamente private (acquisti, consumazioni presso esercizi pubblici, etc.) e, in alcuni casi, anche lo spostamento in località marine,  presso le residenze estive.

E’ stato calcolato – e costituisce parte integrante delle contestazioni rispettive – l’ illecito profitto che ciascuno degli indagati ha procurato a sè con le condotte indicate, corrispondente alla retribuzione indebitamente percepita a fronte di prestazioni di lavoro non effettuate, con conseguente danno per l’ amministrazione pubblica di appartenenza.

 

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