Adelfia: 2 arresti per tentato omicidio

Autore Redazione Canale 7 | lun, 20 mag 2024 10:43 | 6282 viste | Triggiano Carabinieri Arresti Cronaca

Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Triggiano.

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Triggiano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 2 soggetti, un 39enne e un 30enne, entrambi gravati da gravi precedenti penali, sul cui conto emergono gravi indizi di colpevolezza (accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) in ordine al reato di “tentato omicidio aggravato dall’utilizzo del metodo mafioso e per futili motivi”, oltre al “porto e detenzione illegale di armi”.

Nel dettaglio, nel corso della serata dell’11 settembre 2022, 2 colpi di arma da fuoco furono esplosi in direzione della residenza della famiglia dell’allora quattordicenne F. M., che in quel momento era in casa con la madre, la sorella di 12 anni, il fratellino di appena 6 anni, e un’altra familiare, 34enne del luogo; fortunatamente, nessuno rimase ferito. Le indagini, coordinate dalla D.D.A. e condotte dalla Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Triggiano, approfondirono la vita sentimentale della quattordicenne, la quale, fin da subito, aveva indicato quale mandante/esecutrice dell’insano gesto una sua ex fiamma, all’epoca dei fatti la tredicenne E.D., figlia di uno dei due odierni arrestati. Il prosieguo delle indagini, corroborate anche da immagini di sistemi di videosorveglianza posti nelle vicinanze dell’abitazione di F.M., dall’acquisizione delle chat di messaggistica che F.M. aveva intrattenuto con la sua ex fiamma, nonché dalle dichiarazioni delle vittime e di alcuni testimoni di giustizia, hanno permesso di ricostruire le fasi dell’agguato. In particolare si è accertato che gli odierni arrestati, S.D., 39enne, e C.S., 30enne, entrambi originari di Adelfia, il primo condannato in via definitiva nel 2014 per associazione di tipo mafioso, abbiano organizzato una vera e propria missione punitiva nei confronti di F.M. e della sua famiglia, prima cercando lo scontro fisico presso l’abitazione di F.M., e poi sparando alcuni colpi d’arma da fuoco in direzione della finestra della stessa abitazione, allo scopo di vendicare un presunto tradimento subito.

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