Una riforma per il servizio di guardia medica in Puglia e più sicurezza per gli operatori sanitari

Autore Redazione Canale 7 | ven, 23 ago 2024 12:36 | 323 viste | Federazione-Italiana-Medici-Di-Medicina-Generale Puglia Guardia-Medica Sicurezza Attualità

E'  la richiesta della Federazione Italiana Medici di Medicina generale regionale, dopo l’ennesimo episodio di violenza.

 

 

Il tema della sicurezza degli operatori sanitari in Puglia continua a tenere banco, dopo l'aggressione avvenuta nei giorni scorsi nel Tarantino, ai danni di una dottoressa in servizio nella Guardia medica. Dopo l'intervento dell'Ordine dei medici, che ha chiesto un confronto urgente con la Regione, a parlare oggi è anche la Fimmg Puglia (Federazione Italiana Medici di Medicina generale), che sottolinea la necessità di modificare l'attuale sistema di continuità assistenziale.

"Con quale stato d'animo la dottoressa di Maruggio, vittima dell’ennesimo episodio di violenza segnalato ai danni di una guardia medica, dovrebbe tornare in una sede di continuità assistenziale, sola, di notte ed alla mercé di gente che senza pensarci due volte usa violenza contro chi si impegna per offrire assistenza?", commenta Antonio De Maria, Segretario Fimmg Puglia, in merito al recente episodio.

“Oggi è quanto mai indispensabile una riforma strutturale della Continuità Assistenziale, che si trova ancora ad operare secondo un modello vecchio, ormai non più adeguato ai tempi ed alle necessità di assistenza sanitaria. – continua la Fimmg Puglia - Non bastano le attestazioni di solidarietà se poi non sono seguite da atti concreti che diano valore al lavoro dei sanitari. - conclude De Maria - Per tale motivo chiediamo al Presidente Emiliano, all 'Assessore alla Sanità e al Direttore del Dipartimento di Promozione della Salute di avviare contestualmente alla sottoscrizione dell’Accordo Integrativo Regionale per la medicina generale la discussione della riorganizzazione della continuità assistenziale e del 118, così da completare il percorso entro la fine dell’anno e poter costruire una medicina territoriale capace di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini e di garantire serenità e condizioni di lavoro dignitose agli operatori sanitari”.

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