La Puglia al terzo posto per reati ambientali tra abusivismo e aggressione delle coste

Autore Redazione Canale 7 | gio, 05 set 2024 11:47 | 165 viste | Legambiente Puglia Report Attualità

E' quanto afferma l'ultimo report di Legambiente che segnala un aumento degli illeciti rispetto alla rilevazione del 2023.

Oltre 3mila reati ambientali in un anno compiuti in Puglia nel 2023, con la regione al terzo posto della classifica nazionale: è quanto afferma l'ultimo report di Legambiente che segnala un aumento degli illeciti rispetto alla rilevazione precedente.

La regione si piazza dietro Campania, e  Sicilia. La Puglia, quindi ancora una volta sul podio con esattamente 3.016 reati accertati su 118.611 controlli effettuati: 3.212 le persone denunciate, 17 quelle arrestate, mentre 711 sono stati i sequestri effettuati.

Il ciclo illegale del cemento, dall’abusivismo edilizio alle occupazioni illecite del demanio marittimo fino alle cave fuorilegge.  Al cemento lungo le coste si “sommano” l’abbandono e gli smaltimenti illegali di rifiuti, gli scarichi in mare e la “mala depurazione”.

“La lunga costa pugliese merita un' attenzione e una cura diversa – ha dichiarato Daniela Salzedo, presidente di Legambiente Puglia - se da una parte registriamo l'impegno di tutte le forze dell'ordine confermate dai numeri di controlli e di sequestri effettuati per esempio in campo di abusivismo edilizio, dall'altro rimarchiamo che c'è un incremento importante dei reati. Questo significa che, alle situazioni 'storiche'; come per esempio quella di Torre Mileto che fatica a trovare una soluzione, si sono aggiunti nuovi reati sulle nostre coste.

Il ciclo del cemento illegale va ad aggravare il dissesto idrogeologico, trasforma i temporali estivi in inondazioni. L'aumento dei reati nel ciclo dei rifiuti è pari al 57, 3% e nella pesca illegale la Puglia occupa il 2° posto. Vanno messe in campo urgentemente misure efficaci: è infatti indispensabile che nella lotta all’abusivismo edilizio ci sia un supporto finanziario ai Comuni, alle procure e alle prefetture che eseguono le sentenze. Deve essere data piena attuazione alla normativa di recepimento della Direttiva 2019/883 relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi e regolamentare in maniera stringente lo scarico in mare dei rifiuti liquidi (acque nere ed acque grigie, acque di sentina).

 Il lavoro importante fatto dalle Capitanerie di Porto per il contrasto della pesca illegale deve essere supportato con adeguati interventi normativi e sanzioni davvero efficaci. Tutti noi siamo tenuti a vigilare e preservare i nostri paesaggi costieri" .

 

 

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