Oculistica Altamura: studio di due medici su una patologia rara della retina

Autore Redazione Canale 7 | mer, 29 gen 2025 12:44 | 316 viste | Asl-Bari Altamura Oculistica Salute

Lo studio è stato pubblicato sull’American Journal of Ophthalmology Case Reports.

Dallo studio e individuazione della causa alle nuove possibilità di curare una malattia molto rara che colpisce la retina: la Peripapillary Pachychoroid Syndrome (PPS). Le risultanze sono state appena rese note in un lavoro pubblicato sull'American Journal of Ophthalmology Case Reports, una delle più importanti riviste scientifiche americane nel campo dell’oculistica. Autori dell’articolo sono due medici dell’Oculistica di Altamura, il dr. Giuseppe Donvito e il direttore dell’unità operativa dr. Vito Primavera, impegnati nello studio e nella cura di due persone affette da questa malattia rara appartenente al gruppo delle malattie da pachichoroide, riconosciuta per la prima volta nel 2018 da un team di ricercatori dell’Università di Zurigo su di un gruppo di 16 pazienti.

Nel lavoro “Peripapillary pachychoroid syndrome, a different pathway in venous remodelling of the choroidal vasculature”, i due medici specialisti hanno riconosciuto la causa, individuato ulteriori segni clinici utili alla diagnosi ed integrato le recenti acquisizioni sulla sua terapia.

«L'aumento della resistenza al deflusso – spiegano gli autori nell’articolo - attraverso le vene vorticose o le vene coroidopiali, come osservato nei pazienti affetti da PPS, è la causa della congestione della coroide e delle manifestazioni corioretiniche correlate».

Secondo le più recenti scoperte, nelle malattie da pachichoroide il sangue venoso non avendo un normale deflusso attraverso le vene vorticose o le vene coroidopiali, cerca vie alternative e, nel caso della PPS, le trova nella vena centrale della retina. Nonostante questa ulteriore via di deflusso, la pressione venosa aumenta e questo è causa di diffusione di fluidi al di sotto della retina, nella retina stessa e nel nervo ottico con una riduzione dell’acutezza visiva. I due autori hanno quindi formulato un’ipotesi che, se riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale, potrebbe contribuire a migliorare le conoscenze attuali su come funziona la circolazione venosa della regione circostante il nervo ottico.

Inoltre, lo studio evidenzia come le fasi di attività della malattia possano essere rapidamente seguite da importanti cambiamenti strutturali nella retina esterna e ciò suggerisce che il trattamento non dovrebbe essere ritardato se la malattia coinvolge la retina centrale.

Il passaggio dall’analisi scientifica alla cura è quindi l’obiettivo finale per il quale i ricercatori dell’Oculistica di Altamura hanno messo a punto la strategia diagnostica e terapeutica migliore. L’impiego di apparecchiature tecnologiche avanzate, di cui il reparto dispone, ha permesso di raggiungere questi obiettivi, così come le iniezioni intravitreali sono risultate in grado di rallentare nel tempo l’evoluzione della patologia e quindi gli effetti sulla retina e sulla vista del paziente, destinata così ad ottenerne significativi benefici.

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