La società brindisina perde il derby 3-0 a tavolino e dovrà risarcire anche i danni allo stadio del Fasano
FASANO - Mano pesante del giudice sportivo sul Brindisi dopo i fatti avvenuti domenica scorsa al Vito Curlo di Fasano. Intanto arriva la sconfitta a tavolino per 3-0: questo emerge dal provvedimento del Giudice sportivo che in data odierna ha dato seguito a quanto riportato sul rapporto arbitrale di Alessio Artini della sezione Aia di Firenze. Come si ricorderà la sfida valevole per la decima di ritorno era stata interrotta per atti d’intemperanza dei sostenitori ospiti al seguito della squadra adriatica nei minuti finali del match, quando il risultato del campo aveva fatto emerge il 2-0 per i locali. Nel provvedimento il Giudice sportivo condanna, inoltre, la società della Fc Brindisi a risarcire tutti i danni ove richiesti e documentati causati alla struttura fasanese del “Curlo”. Ancora più pesanti le sanzioni per la società adriatica condannata ad un’ammenda di 6mila euro e quattro gare interne a porte chiuse. Il provvedimento porta la firma del giudice sportivo, avv. Aniello Merone. “Esaminato il rapporto arbitrale della gara in epigrafe – si legge nel comunicato - Considerato che, propri sostenitori in campo avverso: al 37º del primo tempo lanciavano due fumogeni sul terreno di gioco che bruciavano il manto in sintetico, la rete della porta e la base del supporto della stessa; nel corso del secondo tempo, tra il 30º e il 35º minuto, lanciavano sul terreno di gioco 10 bottigliette di acqua piene (senza tappo) che cadevano nelle vicinanze di un assistente, 6 accendini, 6 fumogeni che danneggiavano nuovamente il manto sintetico, 3 aste in plastica di circa 1,5 mt rendendo necessario l’intervento degli steward per rimuovere gli oggetti. In tale circostanza, su richiesta dell’arbitro veniva emesso l’annuncio di sospendere il lancio di oggetti; al 35º del secondo tempo lanciavano circa 5 bottigliette di acqua piene (senza tappo ) una delle quali colpiva un calciatore avversario all’altezza del sopracciglio causandogli gonfiore ed una lieve ferita, nonché facendolo cadere a terra e rendendo necessario l’intervento dei sanitari. In tale contesto il direttore di gara sospendeva il gioco che riprendeva dopo circa 30 minuti. Appena rientrati in campo i sostenitori della società reiteravano le precedenti condotte lanciando nuovamente numerosi oggetti tra cui 2 accendini, 3 bottigliette di acqua piene, un’asta di plastica. A questo punto l’arbitro interrompeva definitivamente la gara. Subito dopo la sospensione definitiva i medesimi sostenitori legavano un fumogeno ad un’asta e davano alle fiamme un altoparlante dello stadio che bruciava insieme a due cartelloni pubblicitari sottostanti e alla rete di recinzione del terreno di gioco. Per questi motivi si delibera: di comminare alla società Brindisi la sanzione sportiva della perdita della gara per 3 – 0, l’obbligo di disputare le gare interne a porte chiuse per 4 giornate effettive, nonché l’ammenda di euro 6000 con obbligo di risarcire i danni ove richiesti e documentati. Sanzione così determinata anche in considerazione della reiterazione delle condotte, del pericolo per l’incolumità fisica dei presenti e per le reiterate recidive specifiche”.