Il Tribunale amministrativo regionale non intravede illegittimità e conflitto d’interesse
MONOPOLI - “L’istanza cautelare così come introdotta non appare essere assistita né da un sufficiente fumus boni iuris, né da un congruo periculum in mora”. Il Tar, dunque, non ha accolto il ricorso presentato dai consiglieri comunali di opposizione Giulia Cazzorla, Silvia Contento, Felice Indiveri, Claudio Licci, Maria Cecilia Matera, Angelo Papio, Domenico Pinto e Francesco Tamborrino, rappresentati e difesi dall'avvocato Adalisa Campanelli, contro la delega consigliare alla Pianificazione del territorio e Demanio assegnata a Stefano Lacatena. Ieri il Tribunale amministrativo regionale ha pubblicato la sentenza, spiegando, oltre a quanto già detto in apertura, come “ l’incarico di Consigliere delegato del Sindaco non appare costituire, per come caratterizzato in astratto, un vulnus alle prerogative di altri organi consiliari, né si appalesa foriero di un manifesto ed apprezzabile conflitto di interessi”.
La sentenza del Tar sottolinea anche come “non vi sia stata allegazione di atti già posti in essere o in procinto di porsi in essere dai quali possa scaturire un danno grave ed irreparabile”. In sostanza, dunque, rimane tutto com’è: le deleghe assegnate dal Sindaco Annese sono ritenute legittime. Agli inizi di settembre, con tre distinti decreti, il Sindaco aveva assegnato le deleghe al Consigliere Lacatena, insieme a Giovanni Martellota a cui erano state affidate le deleghe alla agricoltura e contrade e al Consigliere Cosimo Scisci, nominato delegato all’ATEM, mobilità e trasporti. Nel ricorso i consiglieri di opposizione contestavano, in particolare, “un artificio amministrativo con cui si è inteso in realtà mascherare la nomina di ulteriori assessori” e perché, secondo l’opposizione, “le deleghe assegnate realizzano un’inammissibile commistione e conflitto di ruoli e funzioni tra l’Organo consiliare ”. Il Tar non la pensa così e tutto rimane immutato. Il Comune di Monopoli è stato difeso dall'avvocato Lorenzo Dibello.