Il Generale ha visitato la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, ove è stato ricevuto dal Comandante, Colonnello Francesco de Marchis.
COMUNICATO - Il Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli ha visitato la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, ove è stato ricevuto dal Comandante, Colonnello Francesco de Marchis.
Il Gen. C.A. RISPOLI che, dallo scorso mese di giugno, regge il prestigioso Comando dell’Interregionale “Ogaden”, vertice dell’organizzazione territoriale dell’Arma dei Carabinieri di Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo e Molise, ha finalizzato la visita ad incontrare e conoscere il personale delle articolazioni investigative nonché delle 8 Compagnie, delle 2 Tenenze e delle 46 Stazioni dislocate nel territorio provinciale, cui l’alto Ufficiale Generale ha rivolto sentite parole di ringraziamento ed espresso apprezzamento per i risultati conseguenti e per la quotidiana attività svolta a favore della cittadinanza. Nel suo intervento rivolto ai Carabinieri di ogni ordine e grado, ha richiamato i valori di fedeltà, giustizia e professionalità su cui si fonda l’Istituzione e ai quali ogni militare dell’Arma deve improntare il proprio agire al servizio della comunità. Nel corso della giornata ha inoltre avuto modo di rivolgere saluti istituzionale a numerose autorità del capoluogo, tra cui il Comandante della III Regione Aerea, il Presidente della Corte d’Appello, il Presidente del Tribunale, il Procuratore Capo della Repubblica ed il Prefetto. In tali circostanze, più volte, è stato richiamato il concetto di “prossimità” alla gente, quale reale segno tipizzante dell’Arma dei Carabinieri, che si traduce nella vicinanza e nella capacità di ascolto nel loro operare quotidiano. Prima di lasciare il Comando Provinciale, il Gen. C.A. Rispoli ha voluto incontrare per rinnovare i sentimenti di gratitudine e vicinanza ai familiari di 4 militari decorati con medaglie al valore alla memoria; quattro “eroi” che prestavano servizio presso i reparti del Comando Provinciale Carabinieri di Bari e che, nel corso del servizio d’istituto, hanno sacrificato la loro vita per la difesa della collettività.