L'attività delle Fiamme Gialle si è svolta tra diversi Comuni del sud est barese
MONOPOLI - I militari della Compagnia della Guardia di Finanza Monopoli, nell’ambito del dispositivo di controllo economico del territorio, hanno individuato negli ultimi mesi 8 officine meccaniche abusive, contestando l’esercizio non autorizzato della professione e il mancato rispetto della normativa di settore, nonché delle disposizioni in materia di tutela dell’ambiente e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Denunciato anche un illecito percettore di reddito di cittadinanza. Il piano di contrasto all’abusivismo commerciale ha consentito di scovare tali strutture tra i comuni di Monopoli, Conversano, Polignano a Mare e Castellana Grotte, incrociando le risultanze delle Banche Dati in uso al Corpo con le informazioni ottenute grazie a una costante presenza sul territorio e dalla mirata consultazione dei vari social network. Molteplici le violazioni amministrative riscontrate, con sanzioni superiori a 45mila euro per l’omessa iscrizione al registro delle imprese e la mancata istituzione del registro di carico e scarico dei rifiuti, trattandosi di scarti di lavorazione ed oli pericolosi e inquinanti. Multati anche i proprietari dei veicoli in riparazione per essersi rivolti ad officine non autorizzate. Sono state sottoposte a sequestro amministrativo le strutture così individuate e le attrezzature utilizzate, quali macchinari e utensili professionali, ponti sollevatori fissi, gru idrauliche, banchi da lavoro e anche una stazione per la saldatura ossiacetilenica, conservata e utilizzata nell’inosservanza delle basilari disposizioni sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, con connesso rischio di incendio/esplosione, nonché di intossicazione da parte degli utilizzatori. In taluni e più gravi casi si è proceduto anche al sequestro penale dell’intera area ove insistevano le attività, in quanto assenti le autorizzazioni per l’emissione in atmosfera e per lo scarico delle acque reflue industriali, contravvenendo alle disposizioni del Testo Unico Ambientale. I soggetti, sulla scorta delle evidenze modellate dalle singole condotte, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per varie ipotesi di reato, tra cui inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, mancanza del Documento di Valutazione dei Rischi, omessa nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, immissioni in atmosfera e scarico di acque reflue industriali senza autorizzazione. Contestato anche l’esercizio abusivo della professione di meccatronico, figura di recente istituzione, che richiede il possesso di specifiche competenze tecniche e relative autorizzazioni. Sono poi in corso gli approfondimenti sulle posizioni fiscali dei soggetti al fine di ricostruire i ricavi non dichiarati e l’imposta evasa, attraverso l’analisi della documentazione extracontabile reperita. Gli interventi hanno consentito di individuare due lavoratori in “nero”, mentre uno dei proprietari delle officine abusive è risultato altresì beneficiario di Reddito di Cittadinanza, per questo prontamente denunciato all’Autorità Giudiziaria e segnalato all’Inps per la revoca del beneficio, nonché per il recupero delle somme indebitamente percepite. Il servizio testimonia la trasversalità dell’azione della Guardia di Finanza, intervenendo nel settore fiscale, della sicurezza degli ambienti lavorativi e del lavoro “nero”. Un ruolo primario riveste la sensibile tematica dell'eco-sostenibilità, che evidenzia l’impegno del Corpo al contrasto degli illeciti di natura ambientale, al fine di prevenire l’inquinamento insito nelle attività commerciali non regolamentate, quale minaccia per la natura e per la salute dei cittadini.