Comunicato -  " Prendo questa decisione dopo un periodo travagliato, in cui ho riflettuto profondamente sul senso del mio impegno politico e sulle ragioni che lo hanno sempre alimentato, ovvero una forte passione unita al desiderio di contribuire a rendere migliore la comunità in cui vivo da sempre.

Si tratta di una decisione dolorosa, la più difficile nel mio ormai ventennale percorso politico.

Il Partito Democratico è stato la mia casa,la mia famiglia, la mia palestra politica in cui ho avuto la possibilità esprimermi nelle vesti più diverse, da semplice militante a delegato giovanile, da componente della direzione provinciale a membro dell’assemblea nazionale e persino da segretario di circolo.

Ho avuto l’onore di rappresentare la meravigliosa comunità democratica anche nelle istituzioni,come consigliere comunale e metropolitano.

Da quel 14 ottobre 2007 non c’è stata competizione elettorale in cui non abbia votato e fatto votare questo simbolo, dando tutto me stesso.

Tuttavia, devo amaramente constatare che questo partito ha gradualmente tradito i propri principi fondanti.

Quella che doveva essere la grande casa dei progressisti in cui le nobili culture di provenienza, quella cattolico-democratica e quella socialdemocratica, si amalgamassero dando vita ad una moderna forza riformista e popolare ha progressivamente ceduto il passo ad un partito schiacciato a sinistra in cui non c’è più spazio (semmai ostilità) per il pensiero di estrazione cattolico-democratica. L’elezione alla segreteria nazionale della Schlein ne rappresenta soltanto l’ultimo esempio.

Questo ha costituito e continua a costituire un grosso limite per il Pd non solo nel panorama nazionale ma anche, e soprattutto,in quello locale, in cui strutturalmente il centro sinistra è elettoralmente residuale.

Dopo quindici anni di sconfitte elettorali e di opposizione si continua a registrare un’inspiegabile riluttanza ad una prospettiva di allargamento e superamento del tradizionale campo del centro sinistra che renda attrattivo il Partito Democratico al prezioso elettorato centrista, posizionato nel campo del centro destra soltanto per l’assenza di un’alternativa credibile.

Il paradosso è che proprio nel campo del centro sinistra il Pd annoveri i suoi più acerrimi nemici, sempre pronti ad additarlo come la causa di tutti i mali per celare i limiti e l’incapacità tipiche di una certa sinistra radical chic, nemica dichiarata del Pd, indigesta ai cittadini monopolitani e verso cui non riesco più a nascondere la mia insofferenza.

Ringrazio sentitamente il segretario Paolo Comes per aver dato prova di voler avviare un percorso virtuoso, restituendo una diversa consapevolezza tra gli iscritti, e per aver sempre rappresentato un punto di riferimento per equilibrio e capacità politica.

Un grazie sincero va ai Colleghi Claudio Licci e Cecilia Matera che hanno sempre riposto nei miei confronti la massima fiducia.

Il mio ringraziamento speciale va però a Giampiero Risimini, l’amministratore più brillante che Monopoli abbia espresso nell’ultimo ventennio, condannato dal suo straordinario garbo e da una impareggiabile generosità, che in politica,si sa,non pagano.

Lo ringrazio per avermi sostenuto sempre,soprattutto quando non lo meritavo.

Sono certo che questo allontanamento non rappresenti un addio quanto, piuttosto, l’occasione per ritrovare stimoli ed energie nuove da poter riversare in futuro, magari proprio nel Pd, laddove tornasse ad essere il “mio” Partito".

Feliciano Indiveri