Il candidato sindaco di centrosinistra fa gli auguri al riconfermato primo cittadino, ma si dice preoccupato per il futuro della città.
Caro Angelo, egregio signor Sindaco,
uso lo strumento di una lettera aperta per poterti parlare personalmente e pubblicamente, fuori dalle convenzioni degli incontri ufficiali, in piazza o altrove.
Ho avuto occasione di conoscerti prima che iniziasse il tuo percorso politico. Io professionista, tu giovane imprenditore pieno di energia. Ho avuto la fortuna di conoscere alcuni dei tuoi familiari e di apprezzarne il tratto umano. Non ho mai confuso il piano delle relazioni personali con quello della politica.
Per questo motivo, ti rivolgo senza alcuna difficoltà i miei migliori auguri per una vittoria che ti è certamente costata grande impegno e fatica.
Sento però di doverti ribadire la mia forte preoccupazione per le sorti di Monopoli.
Negli scorsi 15 anni da te trascorsi in maggioranza (5 come consigliere delegato all’Urp, poi come assessore ai lavori pubblici, infine come primo cittadino), hai dato la chiara impressione di non esserti mai accorto di un’economia locale abbandonata a se stessa, abdicando a un ruolo equilibrante, da parte tua, tra l’interesse pubblico e gli interessi privati. Dalle aziende agricole al commercio all’ingrosso, dagli operatori turistici a quelli balneari, dagli organizzatori di eventi sportivi a quelli culturali, hai lasciato che tutto diventasse una giungla, nella quale sono i lupi e i leoni a farla da padroni.
Chi ci ha perso? I cittadini? Anche. Ma soprattutto le aziende e gli imprenditori sani e corretti di ciascuna categoria. Ciò che tu e la “tua squadra” avete creato è un sistema di controllo monopolistico e, a tratti, clientelare, opposto alla visione partecipata e inclusiva, attenta alla “qualità d’impresa” e alla “bellezza del fare”, che una città moderna merita.
Siete stati sicuramente più bravi di noi a raggiungere e convincere gli elettori e oggi i monopolitani vi hanno confermato la fiducia per continuare a governare. Ma non necessariamente dovrete farlo con gli stessi metodi e gli strumenti utilizzati finora.
Dal modo in cui amministrerete la città, dalle scelte politiche e progettuali che prenderete, dall’ascolto che riserverete ai cittadini, soprattutto a quelli delle fasce sociali più deboli, e dalla volontà di confronto che dimostrerete verso la minoranza politica, dipenderà la forma della nostra opposizione.
Se guardiamo al passato, sindaco Annese, non troviamo segnali di speranza. Se ci volgiamo al futuro, la risposta è nelle tue mani.
Buon lavoro
Angelo Papio