Tutte da chiarire le cause dell'incidente, ferita anche la sorella della vittima
LOCOROTONDO - Una domenica di sangue sulle strade pugliesi. Paga dazio anche il brindisino ed esattamente il tratto della Statale 172 che collega Fasano a Locorotondo. A perdere la vita un 22enne di Locorotondo, Gianni Caramia, mentre è in gravi condizioni la sorella 28enne. I due erano a bordo di uno scooter T-Max e stavano probabilmente tornando a casa dopo una classica passeggiata domenicale quando, subito dopo la curva denominata Vernesina, mentre affrontavano un’altra curva a destra, a poche centinaia di metri dalla frazione collinare fasanese di Laureto, per cause tutte da accertare, la moto ha perso aderenza facendo cadere i due che per inerzia, con la due ruote, sono finiti su una Ford C-Max su cui viaggiava una famiglia di Fasano. L’urto è stato terribile con la moto che si è letteralmente disintegrata. I primi soccorsi ai due ragazzi sono stati portati dallo stesso conducente dell’auto e da altri automobilisti di passaggio in attesa che sul posto arrivassero due ambulanze. Questione di pochi minuti e i sanitari sono giunti rendendosi immediatamente conto della gravità della situazione. Il ragazzo è stato condotto all’ospedale “San Giacomo” di Monopoli dove purtroppo il suo cuore ha cessato di battere, mentre la ragazza è ricoverata all’ospedale “Perrino” di Brindisi. Ha riportato diverse fratture. A rilevare l’incidente, per cercare di capire cosa sia accaduto, una pattuglia dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Fasano mentre la viabilità è stata curata dalla Polizia locale sempre di Fasano che ha fatto scorrere il traffico a senso alternato. Dalle prime testimonianze raccolte sembra che la moto abbia sbandato in curva finendo sull’altra corsia. L’auto che veniva di fronte ha cercato di evitare l’impatto stringendosi verso il guard rail laterale ma la T-Max si è schiantata proprio tra il guard rail e il mezzo riducendosi a ferraglia. I caschi dei due ragazzi sono stati addirittura rinvenuti nel terrapieno sottostante a dimostrazione di come l’urto sia stato violento. Non è escluso che proprio l’impatto con l’acciaio del guard rail abbia provocato le lesioni mortali al 22enne. Gianni Caramia lavorava col padre nell’azienda di famiglia, un’impresa edile molto nota nella cittadina barese. Così come noto è anche il negozio di calzature gestito dalla madre in cui lavora la sorella. Sconvolto dalla notizia il sindaco della cittadina barese Antonio Bufano. «Una tragedia – dice commosso -. Sono quelle notizie che non vorremmo mai ricevere. Una famiglia a modo distrutta. Un ragazzo straordinario, un grande lavoratore, non ci sono parole. Naturalmente porgo le mie condoglianze, a nome della città, alla famiglia dello sfortunato giovane».