Di seguito le parole del consigliere regionale delegato di Con.
COMUNICATO - Nota del consigliere regionale delegato di Con, Stefano
Lacatena.
“Avevo chiesto un aggiornamento delle audizioni sulla crisi delle Rsa e dei Centri Diurni pugliesi con l’obiettivo di ascoltare, da parte della dirigenza regionale, possibili e semplici soluzioni alle criticità più annose. Non ambivo a ricevere lumi su una riforma complessiva, per carità, ma auspicavo che in queste settimane si potesse giungere a dare delle risposte. Ebbene, non ne abbiamo avute, purtroppo, ed è la ragione per la quale ci faremo promotori di una proposta di legge per correggere il tiro laddove possibile, recependo le istanze dei gestori ormai in ginocchio e costretti a grandi sacrifici per contenere gli inevitabili riflessi sull’assistenza da loro erogata. Due questioni di rilevanza preminente: innanzitutto l’adeguamento ai requisiti organizzativi richiesti. Oggi, a prescindere dal numero degli ospiti presenti ed assistiti, la normativa pretende che il gestore debba già avere – all’atto delle verifiche dei dipartimenti - tutto il personale in base ai posti da autorizzare e da accreditare.
Il che, ovviamente, ha riverberi finanziari notevolissimi e negativi tanto da mettere a repentaglio la sopravvivenza delle residenze stesse e, dunque, il servizio ai cittadini.
Altro quesito non meno importante, ma rimasto del tutto inevaso, riguarda i criteri di emanazione delle determine di autorizzazione ed accreditamento per quelle strutture residenziali e semiresidenziali che hanno già ricevuto doppia verifica dei dipartimenti incaricati e doppio parere favorevole (all’autorizzazione ed all’accreditamento), costrette ad aspettare non si sa cosa prima di ricevere i provvedimenti dovuti che consentirebbero loro di poter iniziare ad erogare assistenza ricevendo la quota sanitaria aggiornata.
Pertanto, la nostra proposta, che presenteremo a brevissimo, verterà su questi e su altri nodi e formuleremo una soluzione, di concerto con gli operatori, che non interferirà affatto con le esigenze dettate dal Piano Operativo. Lo faremo nella convinzione che tutelare l’esistenza di queste realtà sul nostro territorio sia un dovere nei confronti della collettività: in Puglia, l’assistenza erogata dalle residenze viaggia esclusivamente sulle gambe delle strutture private accreditate e affossarle significherebbe provocare un vuoto nella rete assistenziale”.