E’ emergenza in agricoltura con 1 prodotto su 4 raccolto da mani straniere.
In Puglia in 1 anno è mancato all’appello il 5% dei lavoratori agricoli nei campi, secondo i dati Inps, con un calo di operai in agricoltura di 2.055 a Foggia, 1976 a Bari, 1178 a Brindisi, 982 a Lecce, 801 nella BAT e 733 a Taranto che fa emergere la necessità – spiega Coldiretti Puglia – di manodopera agricola nelle campagne soprattutto nei periodi di raccolta di verdure, frutta e nella vendemmia, ma anche nelle stalle.
L’overbooking delle domande di ingresso per lavoro stagionale agricolo che hanno di gran lunga superato le disponibilità del primo Dpcm emanato viene quindi superato grazie - afferma la Coldiretti – alle nuove disposizioni introdotte dal Governo con il DL 20/2023 ed all’attenzione posta sulla criticità della situazione dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone e degli Interni Matteo Piantedosi.
Si tratta soprattutto – ricorda la Coldiretti Puglia – di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli.
Si tratta di un fabbisogno da colmare in Puglia dove – sottolinea la Coldiretti regionale – un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con più di 36.000 lavoratori provenienti soprattutto da Romania, Albania, Marocco, Senegal, Bulgaria, Polonia e Nigeria che sono impegnati nei campi e nelle stalle. Ma è importante anche il nuovo sistema di prestazioni di lavoro occasionale a tempo determinato introdotto nella Manovra finanziaria dal Governo e sostenuto da Coldiretti che porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento dei cittadini italiani al settore agricolo. Possono accedervi – spiega Coldiretti – pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno, purché nei tre anni precedenti non siano stati operai agricoli. Al lavoratore – conclude Coldiretti – saranno inoltre garantite le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati operai a tempo determinato con esenzione sulla retribuzione da ritenute fiscali.