Maniporche su attività amministrativa: "Se vicende personali bloccano citta' meglio le dimissioni?"

Autore Redazione Canale 7 | gio, 07 set 2023 12:05 | 869 viste | Monopoli Manisporche Politica

Il movimento di opposizione monopolitano, interviene con una nota.

COMUNICATO - A quasi tre mesi dalla proclamazione degli eletti al consiglio comunale, la macchina amministrativa, a parte i proclami via social e la distribuzione di deleghe assessorili e consiliari, è bloccata. È fermo il consiglio comunale, mai più convocato dopo le sedute “obbligatorie” post elezione, e con le commissioni ancora da comporre per assicurare che il lavoro istituzionale sia svolto secondo le norme.

Quello che spiace rilevare però è che è ferma anche l’amministrazione, ingessata probabilmente dalle vicende che hanno interessato sindaco e assessori.

Tralasciando le valutazioni dei singoli sulle proprie questioni, un fatto appare evidente. Fino ad oggi l’amministrazione Annese, come le due che l’hanno preceduta, ha svolto la propria attività in maniera a dir poco disinvolta, gestendo la cosa pubblica bypassando i processi partecipativi di sostanza e con completo disinteresse per gli interessi della città e per i bisogno dei cittadini.

Su questo approccio amministrativo si sono accesi i fari della magistratura. È un evento che – come già detto – lede l’immagine della città e per il quale ciascuno dei soggetti coinvolti avrà modo di chiarire la propria posizioni nelle sedi e con gli strumenti consentiti dal nostro sistema giudiziario.

Ma nel frattempo che cosa accade a Monopoli? Non c’è il rischio che un’ Amministrazione, che gestisce il potere nella maniera che tutti sappiamo, rimanga inamidata nel timore che ogni atto amministrativo possa essere un passo falso, utile ai rilievi fatti dalla Procura? Monopoli non rischia di rimanere bloccata, sul piano amministrativo e politico, in attesa che la questione si chiarisca? Per assurdo, la paura di offrire altro materiale agli inquirenti potrebbe essere più dannosa per la città della conferma stessa dei reati contestati alla classe politica che ha governato negli ultimi lustri.

Più volte, il sindaco Annese ha dichiarato di aver assunto l’incarico per amore della città e, almeno su questo piano, vogliamo riconoscergli il beneficio del dubbio: ma per amore di una comunità, forse, si devono compiere scelte coraggiose.

A questo punto, se non per sé e per le vicende che lo riguardano, il Sindaco si dimetta per evitare di tenere congelata la città fino alla definizione delle questioni giudiziarie, ceda il passo per non far sì che il timore di agire sotto la lente di ingrandimento della Procura produca un immobilismo che Monopoli non si può permettere e non si merita.

L’unico vero atto di amore per Monopoli, in questo momento, sarebbe scindere le vicende personali dal futuro della città.

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