Il tribunale di Bari ha ordinato la consegna immediata del materiale informatico acquisito dal telefono del sindaco di Monopoli
MONOPOLI - Annullamento del sequestro e restituzione del materiale informatico acquisito. Questo ha sentenziato il tribunale di Bari a favore del sindaco di Monopoli Angelo Annese dopo che l’avvocato Michele Laforgia, avvocato difensore del primo cittadino monopolitano raggiunto nelle scorse settimane da un avviso di garanzia per corruzione, abuso d’ufficio e turbativa d’asta, aveva impugnato il decreto di perquisizione e sequestro sostenendo l’assenza di reati. Assenza dimostrata, con gli atti amministrativi, che tutte le procedure erano stata rispettate scrupolosamente. Per questo, appunto, il tribunale ha accolto il ricorso di Annese disponendo l’annullamento del sequestro e ordinando l’immediata restituzione del materiale informatico acquisito. In poche parole il telefono del primo cittadino non poteva essere sequestrato e tutti i dati acquisiti non potranno essere utilizzati nel procedimento. Tra trenta giorni saranno depositate le motivazioni. E’ stato lo stesso Annese, con una breve nota, ad informare la cittadinanza “in linea – ha scritto – con la solita trasparenza che caratterizza il mio rapporto con ogni cittadino”. “Una buona notizia per Monopoli” ha concluso poi il primo cittadino che su questo argomento non ha mai voluto lasciare dichiarazioni se non quella all’indomani della notifica dell’avviso di garanzia. «Sono assolutamente sereno - aveva dichiarato - e del tutto convinto che le indagini verificheranno l’assenza di qualsiasi illecito e la mia estraneità a qualsiasi ipotesi di reato». Annese è finito al centro di un’inchiesta che vede indagati anche il neo consigliere comunale Pietro Brescia, l’imprenditore Domenico Zaccaria e l’ingegnere Angelo Francesco Fiume. Ad Annese era stato anche sequestrato lo smartphone che soltanto a fine agosto è stato sottoposto a copia forense e riconsegnato ad inizio settembre. Telefono sequestrato anche per Alberto Pasqualone, altro importante esponente politico monopolitano che comunque non risulta indagato. L’indagine dei finanzieri è coordinata dalla pm Chiara Giordano e ha successivamente coinvolto anche l’ex giunta della prima amministrazione Annese e la segretaria generale del Comune monopolitano, tutti raggiunti da avvisi di garanzia. Sono tre le circostanze specifiche su cui sono arrivati gli esposti in Procura: la transazione per l’acquisizione a patrimonio comunale dell’immobile ex Ancelle del Santuario di viale delle Rimembranze, la concessione a titolo gratuito a Brescia del fossato di via Cadorna nell’estate 2022 per l’evento d’arte e cultura “Aprite le finestre” e l’evento natalizio 2022 d’installazione della pista di pattinaggio in piazza Vittorio Emanuele II. Un terremoto giudiziario che per molti avrebbe fatto tremare il palazzo e che per l’opposizione ha letteralmente congelato l’attività amministrativa dell’attuale amministrazione, sempre guidata da Angelo Annese dopo la straripante vittoria alle ultime amministrative. Ma la decisione del tribunale è un punto a favore del sindaco di Monopoli in attesa degli sviluppi dell’inchiesta.