Territorio a rischio per dissesto idrogeologico. La situazione in Puglia. I recenti eventi meteorici ripropongono la necessità della cura dei luoghi come denunciato da tempo dall’associazione nazionale dei geologi
La recente ondata di maltempo ha fatto scattare ancora una volta l’allarme sul dissesto idrogeologico in atto in tutto il Paese. Le copiose piogge dei giorni scorsi, hanno riproposto puntualmente problemi noti da tempo e che riaffiorano in tutta la loro drammaticità quando la furia degli elementi bussa dalle nostre parti, purtroppo sempre più frequentemente. I cambiamenti climatici, ormai accertati, sono alla base di questi fatti drammatici, ultimo in ordine cronologico il caso Livorno che ha prodotto 8 vittime e danni economici ingentissimi. Se sui cambiamenti climatici è difficile poter invertire la rotta, per gli enormi danni prodotti dall’uomo con le immissioni massicce di CO2, sul dissesto idrogeologico è sempre più opportuno che si intervenga. E qui si ’inserisce l’invito fatto a suo tempo dall’associazione nazionale dei geologi che invitava pressantemente i responsabili del governo nazionale e delle realtà locali, a provvedere alla mappatura del territorio e soprattutto alla sua cura. In Puglia l’andamento climatico impazzito – denunciava Coldiretti regionale - si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) è a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e/o geomorfologica. Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni. E’ dunque prioritario per i comuni provvedere alla pulizia di lame e terreni, la cui ostruzione dovuta a imperizia e abbandono di rifiuti, o di costruzioni abusive, produce effetti devastanti in occasioni di eventi meteorici di grande portate, ormai sempre più frequenti. Lo scorso anno in Puglia furono oltre 340 i milioni stanziati per opere di bonifica, riduzione di rischio di dissesto idrogeologico, per alluvioni, risanamenti di discariche e di edifici scolastici.