Hanno vinto i Zannier, gruppo tutto al femminile.
“630 anni di versi”, rime e sberleffi che si ripetono da secoli. Il Carnevale numero 630 è partito ieri con l’antichissimo rito delle Propaggini, un cabaret contadino rigorosamente recitato nel dialetto locale. Uno spettacolo satirico che a Putignano vede commedianti in abiti contadini salire sul palco per prendersi gioco delle autorità a cui – da tradizione - è negato il diritto di replica. Una tradizione, quest’ultima, rivista in questa edizione da un allegro fuori programma: la sindaca Luciana Laera, terminate le esibizioni dei gruppi in concorso, ha sorpreso tutti “rispondendo per le rime”, in una mini esilarante Propaggine alternativa.
Otto i gruppi in concorso che si sono dati battaglia sul grande palco in largo Porta Nuova, dalle ore 16.00 fino alle ore 20.00. Quattro ore di comicità, come nel più autentico spirito del Carnevale di Putignano, da sempre legato alle sue origini popolane e quindi ai riti della tradizione.
A trionfare alle Propaggini 2023 è stato il gruppo tutto al femminile “I zannier” che con sagacia ha conquistato pubblico e giuria. Secondo posto per “I caputrt du frallion” e terzi classificati “I spatriat”. Miglior Propagginante di questa edizione è stato “incoronato” Ottavio Impedovo del gruppo "I Trap'lir cu i cippon".
Qui di seguiti i premi speciali assegnati:
Premio “Satira”: I zannier
Premio “Migliore produzione musicale”: I zannier
Premio “Recitazione e padronanza del dialetto”: Cem cem d’rap i ciuquer
Premio “Qualità ed efficacia dei testi”: I petècchie
Premio “Abbigliamento coerente al tema e alla messa in scena”: I capturt du frallion
IL RITO DEL PASSAGGIO DEL CERO
Già dalla mattina del 26 dicembre, giorno di Santo Stefano – Patrono di Putignano – al termine della processione con la Statua e le Reliquie del Santo, si è svolto un momento simbolico di grande valore per Putignano: il “Passaggio del cero” fra Carmela Curci, Presidente della Fondazione Carnevale di Putignano e Giorgio Allegretti, Presidente del Comitato Feste Patronali.
Con l’offerta del Cero la Fondazione del Carnevale chiede anticipatamente perdono al clero per le goliardie che animeranno di lì a breve Putignano.
Le origini del Carnevale di Putignano risiedono in un tessuto sociale contadino e religioso, fin da quel 26 dicembre del 1394. Si narra infatti che in quel giorno, mentre si svolgeva la traslazione delle Reliquie di Santo Stefano da parte dei Cavalieri di Malta da Monopoli a Putignano, per metterle al riparo dagli attacchi saraceni sulla costa, un gruppo di contadini incontrati sulla via abbiano immediatamente lasciato i lavori nei campi per accodarsi al corteo sacro e festeggiare.