Centinaia di persone in piazza Ciaia a Fasano per chiedere verità sulla morte della giornalista Patrizia Nettis

Autore Redazione Canale 7 | lun, 04 mar 2024 18:42 | 469 viste | Fasano Patrizia-Nettis Fiaccolata Attualità

Ieri sera fiaccolata a Fasano per ricordare la giornalista morta la scorsa estate.  Alla fiaccolata assente l'amministrazione comunale ed è polemica.

Un quadro con su il volto sorridente di Patrizia Nettis che le amiche più care della 41enne giornalista trovata morta il 29 giugno nella sua abitazione di Fasano hanno voluto donare all’ex marito affinché lo consegnasse al figlio. Si è conclusa così ieri sera la fiaccolata in memoria della professionista tenutasi in piazza Ciaia, proprio davanti al Palazzo di Città di Fasano dove Patrizia lavorava quotidianamente come addetta stampa. Qualche centinaio i partecipanti, la maggior parte facenti parte delle associazioni “Insieme si può”, “Lia”, “Andromeda” e “Gens Nova” che insieme ai genitori della giornalista, Vito e Rosanna, e l’ex marito Gianni, hanno fortemente voluto l’iniziativa. Tanti gli amici che hanno voluto offrire il proprio contributo al microfono mentre su di uno schermo passavano decine di foto della 41enne e in sottofondo le canzoni che più amava. “Verità e giustizia, Patrizia non sei sola” si leggeva su di uno striscione che proprio il padre della giornalista ha mostrato così come “Solo la verità” si leggeva su di un lenzuolo appeso ad un trespolo. Lenzuolo “gemello” di quello che avrebbe utilizzato la giornalista per togliersi la vita il 29 giugno scorso. Ma al suicidio la famiglia non crede ed è questo che è stato ribadito anche ieri sera. Troppa la gioia di vivere, le passioni che coltivava e l’amore per il figlio che nutriva Patrizia. Assente l’amministrazione comunale di Fasano mentre erano in piazza alcuni consiglieri di opposizione come Lello Di Bari, Mario Schena, Laura De Mola, Leonardo De Leonardis e Antonio Scianaro. Erano presenti il sindaco di Gioia del Colle Gianni Mastrangelo e l’ex sindaco di Alberobello Michele Longo. Ad un certo punto sono comparsi anche dei cartelli su cui si leggevano alcuni dei messaggi presenti nella ormai famosa chat in cui l’imprenditore e il politico avevano usato termini poco lusinghieri nei confronti della donna. In tanti hanno preso la parola per ricordare la Patrizia Nettis giornalista, sportiva ma anche amica, figlia, mamma e donna. (Alfonso Spagnulo)

A fiaccole spente scoppia l’ennesima polemica su quanto accaduto all’iniziativa dedicata alla giornalista Patrizia Nettis. Fa rumore l’assenza di un qualsiasi rappresentante dell’amministrazione comunale nonostante la professionista fosse una dipendente. Le motivazioni? Sono tutte racchiuse in un messaggio fatto giungere all’avvocato Giuseppe Castellaneta, legale della famiglia Nettis che di fatto aveva invitato ufficialmente l’amministrazione alla fiaccolata. “L’amministrazione ringrazia per l’invito e, ancora una volta, si stringe al dolore immenso che ha colpito la famiglia – si legge nella pec -. La stessa Amministrazione, tuttavia, profondamente fiduciosa nell’operato della magistratura, ritiene che la partecipazione istituzionale all’iniziativa, al di là dei nobili intenti, possa comportare una indebita sovrapposizione all’attività degli organi preposti all’accertamento della verità. Per tale ragione, pur acconsentendo senza alcuna reticenza al suo regolare svolgimento, detta amministrazione si asterrà dal parteciparvi nella sua veste istituzionale”. Punta il dito sull’assenza dell’amministrazione il consigliere comunale di opposizione Leonardo Deleonardis. “Piazza Ciaia gremita per Patrizia Nettis – sottolinea Deleonardis -. Numerose le presenze istituzionali, tra cui il Sindaco del Comune di Gioia del Colle, l’ex sindaco del Comune di Alberobello, i rappresentanti dei centri antiviolenza del territorio, l’associazione Gens Nova, da sempre impegnata contro la violenza di genere. Ma quello che ha fatto più rumore è stata la chirurgica assenza dei rappresentanti della nostra Amministrazione Comunale che, quantomeno per garbo istituzionale, avrebbero dovuto partecipare per dovere di ospitalità nei confronti degli Amministratori gioiesi presenti. Se non per coerenza, visto che sono sempre in prima fila per riempire le pagine dei giornali e dei social con campagne a favore delle donne, dell’amore, contro la violenza di ogni genere, in particolare contro quella sulle donne. E a ricordarcelo ogni volta che varchiamo la soglia del Municipio c’è quella panchina rossa che ormai è un simbolo vuoto. È stata una occasione persa da parte dei rappresentanti dell’Amministrazione Comunale per dimostrare un senso di umanità, di fratellanza e di rispetto verso una mamma ed una professionista tragicamente scomparsa e verso la sua famiglia.” (Alfonso Spagnulo)

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