Sanità regionale in forte difficoltà: mancano chiarezza e programmazione. E’ quanto sostengono i vertici regionali di Direzione Italia
( Da comunicato) - Un appello a reagire, una
chiamata a raccolta per la classe medica, i sindacati, le organizzazioni a
tutela dei diritti dei malati, i cittadini pugliesi per chiedere una sanità che
garantisca i livelli essenziali di assistenza, che offra servizi e non risponda
unicamente alle velleità politiche del Presidente Emiliano. I consiglieri
regionali di DIT tornano a contestare, nella conferenza stampa tenutasi questa
mattina, le scelte sanitarie operate dal Governo regionale, alla notizia del
rinvio del Consiglio regionale monotematico inizialmente previsto per il 10
novembre e poi spostato al 24 novembre. "Quello di Emiliano - ha
dichiarato il capogruppo Ignazio Zullo - è l’ennesimo tentativo di evitare il
confronto in Aula, di essere richiamato alle proprie responsabilità dal momento
che ha tradito il mandato degli elettori. A fronte della chiusura e
dell’accorpamento degli ospedali, secondo un piano di riordino che non ha
rispettato i criteri del DM70, non è stato presentato alcun piano
finanziario che attestasse un risparmio di risorse da utilizzare per rafforzare
l’assistenza territoriale. Manca il filtro all’ospedalizzazione e le persone
sono state indotte a pensare che aspettare due anni per poter effettuare un
esame specialistico sia una cosa normale. Per questo siamo qui a chiedere un
cambio di rotta, a partire dalla nomina di un assessore alla Sanità, che si
occupi in maniera esclusiva e non interessata di un settore così importante.
Pertanto condividiamo l’iniziativa delle organizzazioni sindacali mediche che
per il 10 novembre hanno organizzato una manifestazione di protesta”.
All’incontro è intervenuto anche il vicepresidente della Commissione sanità,
Luigi Manca, ricordando che il piano di riordino "non è stato condiviso
neanche dai componenti della maggioranza presenti in Consiglio che per due
volte lo hanno ‘bocciato’. Emblematico inoltre il caso dell'ospedali di
Casarano per il quale c’è stata una forte opposizione della comunità e che ha
portato Comune, Regione Puglia e ASL a trovare un accordo per sospendere
l’occupazione del presidio ospedaliero”.
Renato Perrini ha invece puntato l’attenzione sull’emergenza sanitaria e
ambientale a Taranto, sulla necessità "di adottare un approccio basato
sulla prevenzione e di sollecitare il Governo nazionale ad adottare in tempi
brevi un decreto ad hoc per consentire la bonifica del territorio tarantino
ancora martoriato dall’Ilva. Si deve procedere al più presto alla copertura dei
parchi minerali e far sì che vengano rispettate le prescrizioni dell’AIA".
Francesco Ventola ha richiamato infine i dati OCSE del 2015 secondo
cui "la Puglia non ha rispettato gli standard relativi ai LEA
previsti dalla normativa nazionale, frutto di scelte che pur di far quadrare i
conti hanno tagliato in maniera indiscriminata i servizi, senza prevedere
l’adeguamento dei servizi territoriali. Emiliano - ha spiegato - ha tenuto per
sé la delega alla Sanità solo per avere voce ai tavoli nazionali e perseguire
il proprio tornaconto personale in termini politici. E’ arrivato il momento che
ci dica invece, chiaramente, quali sono i risultati concreti per la sanità
pugliese”.