Condannati anche i boss del clan Parisi-Palermiti
BARI - È stato condannato a 9 anni di reclusione Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale arrestato il 26 febbraio 2024 e finito a processo a Bari per scambio elettorale politico-mafioso ed estorsione. Olivieri è il principale imputato dell’inchiesta di Dda e squadra mobile di Bari «Codice interno», che ha svelato i presunti legami tra mafia, politica e imprenditoria in città. Secondo l’accusa, nel 2019 avrebbe raccolto (a pagamento) i voti da tre clan di Bari – Parisi, Strisciuglio e Montani – per favorire l’elezione al consiglio comunale della moglie, Maria Carmen Lorusso, poi effettivamente eletta in una lista del centrodestra. Per farlo, secondo la Dda avrebbe consegnato soldi e buoni a persone vicine ai tre clan. In carcere per oltre un anno dal suo arresto, da qualche mese Olivieri è ai domiciliari a Parabita, nel Salento, in casa del fratello. Sono 103 in tutto le condanne, dai 14 anni e otto mesi ai due anni e due mesi di reclusione. 11 anni per i boss Savino Parisi ed Eugenio Palermiti, 10 per Giovanni Palermiti, nove per Tommaso Parisi (cantante neomelodico conosciuto come Tommy, 14 per Radames Parisi, sette per Antonino Palermiti. Nel dispositivo, il gup ha disposto il risarcimento nei confronti delle parti civili costituite: il Comune di Bari, la Regione Puglia, i ministeri dell'Interno, della Giustizia, dell'Economia e delle Finanze, dell'associazione Libera, del Comune di Altamura e delle municipalizzate Amgas e Amtab.