"INVADIAMO BARI! TUTTI INSIEME, SENZA COLORI"

Autore Domenico Dicarlo | ven, 13 apr 2018 10:04 | 2139 viste | Chiusura-Punto-Primo-Ntervento-Conversano Piemontese-E-Loiacono Amministrative-2018

Con due diversi comunicati, i candidati Sindaco di Conversano Piemontese e Loiacono invitano tutti a manifestare contro la paventata chiusura del Punto di Primo Intervento

Di seguito i comunicati stampa dei due Candidati Piemontese e Loiacono

Questa la nota stampa di Raffaele Piemontese

Tanto tuonò che piovve. Dal primo maggio chiuderanno molti punti di Primo Intervento, tra cui quello di Conversano. Ma non solo. Le strutture che  fino ad oggi hanno effettuato oltre seimila accessi, avranno una postazione medicalizzata del 118, ma tutti gli altri (TRA CUI CONVERSANO!) potranno disporre solo di una postazione mobile, in alcuni casi solo un’auto con infermieri. Solo nelle città turistiche come Alberobello e Polignano potrebbero esserci delle deroghe in virtù dell’alta affluenza turistica, ma solo dal 1° aprile al 30 settembre. Quindi? La risposta è una sola: la Regione Puglia ci considera cittadini di serie B, e neanche di alta classifica. Tutto ciò è semplicemente vergognoso. In pratica, la Regione sta dicendo a noi conversanesi che, se per caso dovessimo accusare un improvviso malore, dovremmo correre a Monopoli ed essere fortunati ad essere soccorsi in tempo. Quello della Sanità è un tema molto dibattuto  in campagna elettorale. Io vado controcorrente e dico ai miei avversari (non nemici) politici:  confrontiamoci su tutto, sulla viabilità, sul turismo, sul lavoro, sulla sicurezza, sull’ambiente. Ma sulla Sanità no: dobbiamo fare fronte comune ed invadere i palazzi della Regione, perché se è vero che alla fine ne vincerà soltanto uno, è vero soprattutto che di Sanità, anzi di Malasanità, si muore, a prescindere dai colori politici. Ed allora invadiamo Bari, tutti insieme, ognuno con le proprie liste, con i propri candidati e sostenitori. 5.000 persone sotto un palazzo fanno sicuramente molto rumore. E’ in gioco il nostro futuro. Che va ben oltre il dieci giugno.

Di seguito la nota di Pasquale Loiacono

E’ ritornata prepotentemente di attualità in queste ultime ore la notizia della chiusura di diversi Punti di Primo Intervento in Puglia, tra cui ci sarebbe anche quello di Conversano (già “retrocesso” da Pronto Soccorso). Voglio innanzitutto esprimere il mio più assoluto disappunto verso scelte di questo tipo le quali, pur dettate da valutazioni ministeriali, denotano cattivo governo da parte della Regione Puglia, che ne è il soggetto attuatore. Questo provvedimento, infatti, penalizzerà fortemente la nostra comunità, che sarà privata di un servizio essenziale! Prima di adottare queste drastiche decisioni il governo Emiliano avrebbe dovuto almeno farsi carico del potenziamento dei Pronto Soccorso al servizio del territorio (nel nostro caso Monopoli), risolvendo prima di tutto la situazione di autentico collasso a cui le strutture sono ridotte da diverso tempo, costrette a svolgere in affanno il proprio servizio per evidenti carenze di personale, di risorse e per il consequenziale aumento delle richieste. Ma il sistema sanitario regionale è sicuramente deficitario anche sotto altri aspetti, soprattutto se si considera la perdurante mancata attuazione del Poliambulatorio previsto nel nostro ex ospedale “Jaia” da un protocollo del giugno 2012. Un accordo che non è ancora stato completamente realizzato, con il funzionamento delle attività specialistiche originariamente previste che – se portato a pieno regime – potrebbe se non altro risolvere una parte delle problematiche sanitarie a cui tanta parte della collettività va incontro quotidianamente. Come ho più volte ribadito, si continua così a penalizzare un territorio ed un bacino di utenza già fortemente compromesso nell’assistenza. E del resto sin dal mese di novembre dello scorso anno, consapevole di quanto stava accadendo, in più occasioni ho richiesto un incontro al direttore generale della Asl, dott. Montanaro, senza però ricevere alcuna risposta. In tale contesto non va sottaciuto come la stessa Regione dovrà spiegare quanto la soluzione del mega ospedale (da realizzarsi a Fasano), andrà incontro alle esigenze dell’utenza composta anche di cittadini anziani e meno abbienti, e pertanto impossibilitati a spostarsi in luoghi difficilmente raggiungibili con i servizi pubblici pressoché inesistenti. A questo punto dobbiamo far sentire forte la nostra voce, tutti insieme: portiamo il nostro malcontento direttamente in Regione, con tutti i candidati a sindaco. E’ necessario mettere da parte le diversità in questo momento per fare fronte comune a difesa della nostra terra!

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