Il significato della celebrazione
Il primo maggio è la Festa del lavoro e si festeggia per ricordare le lotte del passato, e gli obiettivi raggiunti dal movimento dei lavoratori. Ma anche per continuare a parlare di diritti e prospettive, in uno spirito di mutua solidarietà. Il primo maggio è una festa internazionale. Il perché della data del primo maggio, bisogna risalire al 1889, anno della seconda internazionale, riunita in congresso a Parigi. Qui si decise di promuovere in tutto il mondo, e in maniera simultanea, una manifestazione per consentire ai lavoratori di affermare la richiesta di maggiore equità, a partire dal numero di ore di lavoro. Quella del primo maggio è una tradizione, tra Ottocento e Novecento, che ha rispecchiato anche il cambio delle lotte, agganciarsi alle rivendicazioni politiche e sociali del momento, non necessariamente legate solo al lavoro. Il primo maggio in Italia va ricordato anche e soprattutto per quello che accadde la mattina del 1 maggio 1947 da Piana degli Albanesi, San Cipirello e San Giuseppe Jato, più di duemila tra contadini e braccianti con le loro famiglie, si incamminano verso Portella della Ginestra, nel palermitano, per celebrare la festa dei lavoratori. Poco dopo le dieci, mentre era un corso un comizio, ci furono degli spari. Qualcuno credette a degli innocui mortaretti, invece si trattava di fucili e mitragliatrici che fecero fuoco sulla folla inerme. Il bilancio fu drammatico: 11 morti e oltre 30 feriti. Si trattò della prima strage della storia della Repubblica.