Continuano i controlli della Guardia di Finanza e del Comune fasanese
FASANO - Non si ferma la lotta all’evasione Tari del Comune di Fasano. Qualche settimana fa l’ente guidato da Francesco Zaccaria aveva inviato tre avvisi di accertamento ad un resort e due ristoratori per un totale di 144mila euro. I relativi gestori, per pagare meno tassa sui rifiuti, avevano “autodichiarato” di restare chiusi alcuni mesi all’anno Ma la Guardia di Finanza aveva verificato la documentazione fiscale delle attività oltre alle fatture delle utenze, le schede relative alla clientela e altro ancora rendendosi conto di come le strutture fossero aperte tutto l’anno. Quindi avevano dichiarato il falso. La documentazione era stata passata dalle Fiamme Gialle agli uffici comunali che avevano di conseguenza emesso gli avvisi di accertamento. Ma sempre la Guardia di Finanza ha continuato il suo lavoro. E nel mirino sono finite altre strutture, alcune dei quali “stellate”. E il risultato è stato che sono stati appurati ammanchi di oltre un milione di euro di Tari negli ultimi cinque anni. Ma questa volta si è giocato sui metri quadri denunciati. Infatti i titolari di resort e ristoranti raggiunti da altri avvisi di accertamento avevano dichiarato cubature molti più piccole rispetto a quelle reali. I controlli incrociati con il Catasto, l’Agenzia del Demanio e il Comune ha portato a scoprire altri altarini. E non finisce qui. Perché dagli uffici comunali sono già pronti altri avvisi che raggiungeranno a breve altre strutture. Un lavoro capillare che ha scoperchiato un calderone ma che lascia molti interrogativi. Infatti i conteggi della Guardia di Finanza e del Comune fasanese non vanno oltre i cinque anni e ci si chiede quindi quanto denaro abbiano perso le casse comunali per mancanza di controlli da chi preposto a farli. E’ bastato mettere il naso come nessuno aveva mai ed ecco che le evasioni emergono come funghi. Cifre alla mano i cittadini fasanesi, se tutte le strutture ora scoperte avessero pagato il dovuto, avrebbero decisamente pagato meno Tari.
La vicenda relativa a pagamenti non reali della Tari da parte di strutture alberghiere era partita da una segnalazione del consigliere comunale Antonio Scianaro ai Revisori dei Conti. In una lettera Scianaro richiedeva “una dettagliata e circonstanziata relazione in merito ai pagamenti relativi alla Tari inerenti gli anni 2013,2014, 2015 e 2016 relativamente agli insediamenti turistico alberghieri”. Probabilmente qualcuno aveva suggerito all'ex consigliere regionale che qualche struttura alberghiera e qualche lido operanti sul territorio di Fasano pagavano appunto di meno. Di fronte a una così precisa richiesta i Revisori dei Conti avevano richiesto al Dirigente del Servizio Finanziario la documentazione necessaria, esaminata la quale avevano deciso di estendere l'analisi a tutte le categorie di tributi comunali in considerazione della considerevole consistenza assunta dai correlati residui attivi. Il Collegio, sulla base delle scritture contabili ricevute, constatava l'inadempimento della riscossione della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani con riferimento ad alcune annualità per le categorie alberghi e lidi e produceva dei prospetti analitici nei quali venivano indicati per ciascuna annualità i dati relativi al tributo accertato e riscosso. Il Collegio dei Revisori, nella sua nota, tra l'altro, invitava l'amministrazione comunale ad attivare «strumenti di controllo sui dati autodenunciati dai soggetti obbligati al versamento dell'imposta». L'Ufficio Tributi ha così fatto i dovuti accertamenti per verificare se le somme imposte e pagate corrispondono effettivamente a quanto dovuto. E dai primi riscontri sono venute fuori differenze abissali nell'imposta pagata da alcune strutture.