Notte di S. Lorenzo delle stelle cadenti, tra tradizione e scienza, sempre dall’immutato fascino
La notte del 10 agosto è la notte dello spettacolo delle stelle cadenti di San Lorenzo. Ma è più corretto parlare delle scie delle Perseidi, traccia delle meteore che solcano il cielo. Il fenomeno è dovuto all'impatto a grandissima velocità con l'atmosfera delle sottilissime polveri lasciate dei passaggi della cometa Swift-Tuttle che, bruciando, lasciano una lunga scia luminosa nel cielo. Il primo a spiegare il fenomeno nel 1866 è stato l’astronomo italiano Schiaparelli, basandosi proprio sull’osservazione delle Perseidi. In realtà il picco è previsto nella notte tra l'12 e il 13 agosto, visibilità perfetta per la prevista assenza di nuvole. Tra storia e leggenda le stelle cadenti o lacrime del santo martirizzato nel 258 dall’imperatore romano Valeriano, si dice arso su una graticola. La tradizione popolare vuole che, mentre si osserva una traccia in cielo di una stella cadente si debba esprimere un desiderio. Quest’anno l’osservazione delle stelle cadenti segue di pochi giorni quella della luna rossa del 27 luglio scorso. Ma già da quella data di fine luglio le Perseidi hanno iniziato a striare il cielo, ben osservabili in questi giorni per effetto dell’assenza nella volta celeste del nostro satellite naturale. Per le osservazioni non ci sono particolari esigenze, perché si possono effettuare a occhio nudo.