La tragedia del crollo del ponte Morandi di Genova ha messo in allarme tutte le strutture datate del Paese
La tragedia di Genova con il crollo del ponte Morandi due giorni fa, oltre al drammatico bilancio di vittime umane, feriti e incalcolabili danni morali e materiali, ripropone la questione della sicurezza di opere pubbliche del genere, di cui è costellata l’intera Italia, data la sua particolare conformazione morfologica. Sarebbero infatti oltre diecimila i fabbricati esistenti da nord e sud, tra ponti e viadotti. Molteplici le strutture del genere in Puglia, su tutti viadotti e cavalcavia su strade e autostrade. Strutture già nel mirino di sicurezza e controlli dopo altri drammatici eventi del recente passato. Sulla questione interviene l’ANCE Brindisi (Ass. Nazionale Costruttori Edili). “ Il nostro è un Paese che ormai vive sull’onda dei problemi, i piccoli e grandi problemi - scrive Ance- Le piccole e grandi tragedie diventano solo occasione per incanalare emotività collettive non sane ed attribuire colpe. In questo contesto, l’individuazione sommaria della colpa, giusta o sbagliata, genera consenso. Quando accade una tragedia come quella di Genova, le responsabilità ci sono e c’è la Magistratura che indagherà per attribuirle. Si assiste invece ad uno spettacolo di sciacallaggio- dice l’ing. Paolo Perrino, vice Presidente ANCE Brindisi ( foto sotto)) - Ci saranno responsabilità dirette e indirette da appurare, di natura tecnica e di natura politica. Ho ascoltato il Ministro Toninelli che, a caldo, dichiarava di voler lanciare un piano di monitoraggio globale sulle infrastrutture di questo Paese. Tra le società concessionarie e gli enti proprietari di infrastrutture, Società Autostrade è tra quelle che spende di più in manutenzioni”. L’ingegner Perrino sottolinea anche con cifre il cospicuo impiego di somme per le manutenzioni da parte delle società che gestiscono le infrastrutture viarie, nei non semplici iter tra appalti e subappalti. In conclusione L’ANCE brindisina respinge al mittente tout court la campagna mediatica avviata contro chi gestisce le nostre strutture viarie. L’ingegner Perrino pone l’accento su quanto si sta facendo per l’ammodernamento dei sistemi di controllo e delle manutenzioni. “ L’attuale Governo, piuttosto che fare proclami per cose di cui si occuperà la Magistratura - conclude Perrino - potrebbe concentrarsi sul reperire i fondi per dare avvio a questi programmi e creare sicurezza e lavoro di cui c’è tanto bisogno. Il nostro Paese ha bisogno di investimenti per ripartire e trovare serenità, il resto mi paiono chimere”.