Il M5 Stelle pugliese dice inoltre: " Emiliano avrebbe potuto fermare TAP ma non lo ha fatto”
" Michele Emiliano farebbe
bene a tacere- replica il M5 Stelle alla Regione Puglia- Non accettiamo lezioni da un componente di spicco del partito
che questa opera l’ha voluta e che con la sua inerzia è stato uno dei
principali responsabili per l’arrivo di TAP nella nostra Regione. Se solo lo
avesse voluto Emiliano avrebbe potuto fermare TAP in qualsiasi momento ad
esempio istituendo un SIC mare a San Foca. Perché non lo ha fatto?
Avrebbe potuto inoltrare ricorso al TAR entro il 19 dicembre 2015 quando gli avevamo
consegnato tutte le carte che dimostravano palesi abusi da parte del MISE del
precedente governo PD che ha portato avanti l’opera nonostante il parere
negativo della Regione Puglia. Perché non lo ha inoltrato?
Avrebbe potuto avviare quei monitoraggi volti a rilevare la Posidonia ed altri
habitat per trasformare l’area di Melendugno in SIC per i quali, grazie al M5S
Puglia sono già stati stanziati 100.000€. Monitoraggi di cui non abbiamo visto
neanche l’ombra.
Negli ultimi 3 anni noi del M5S Puglia abbiamo profuso un impegno totale per
fermare TAP, l’ennesimo abominio partorito dai professionisti della
malapolitica dei precedenti governi PD. Abbiamo lavorato giorno e notte da
semplice forza di opposizione sia nelle istituzioni, attraverso qualsiasi tipo
di azione politica, che sul territorio, al fianco dei cittadini. Nel corso
delle manifestazioni alcuni di noi sono stati anche feriti in seguito agli
scontri che sono nati.
Nella lunga riunione di ieri a Palazzo Chigi abbiamo portato nuovi documenti all’attenzione
dei ministri Costa e Lezzi e del Presidente del Consiglio ai quali dobbiamo
riconoscere di aver cercato, e di continuare a cercare fino all’ultimo,
qualsiasi norma, appiglio burocratico o amministrativo per bloccare TAP senza
che questa decisione finisca per ripercuotersi, con delle maxi penali da
miliardi di euro, su tutti i cittadini italiani.
Laddove neanche questa ultima possibilità dovesse risultare utile, abbiamo
portato una seconda richiesta al Governo: di valutare se esistano i termini per
indire una consultazione popolare e lasciar scegliere ai legittimi titolari dei
soldi pubblici, i cittadini, se far arrivare il gasdotto o, piuttosto, pagare
le ingenti penali.
Se tutti i nostri sforzi non basteranno siamo coscienti, seppur consapevoli di
aver fatto tutto quanto in nostro potere, di dover fare ciò che i vecchi
politici non hanno mai fatto: chiedere scusa ai nostri concittadini per non
essere riusciti ad arrivare in tempo per rimediare ai disastri di chi ci ha
preceduto; non ci resterà che lavorare ogni giorno, ancora più duramente, per
cercare di recuperare la fiducia dei cittadini e per fargli recuperare qualcosa
di ancora più importante: la fiducia nella politica".