Per il mancato riconoscimento di calamità per le gelate d’inizio 2018, proclamata l’agitazione permanente delle organizzazioni di categoria. Proteste in programma a Bari e Roma
Il 31 dicembre scorso gli agricoltori di Coldiretti Puglia, provenienti dalle province calde dell’olivicoltura pugliese Bari, BAT e Foggia, hanno presidiato il Palazzo della Presidenza della Giunta regionale a Bari, per manifestare contro la mancanza della necessaria attenzione dei Governi regionale e nazionale sulle vicenda gelate d’inizio 2018 che ha piegato il settore olivicolo pugliese. Sono stati richiesti incontri urgenti con i Prefetti di Bari e BAT per spiegare le ragioni della vertenza che non si placherà sino a quando – sottolinea Coldiretti Puglia – non saranno trovate soluzioni concrete. Il fronte della protesta sarà sia regionale che nazionale, perché la gravità della situazione non sembra essere stata affrontata adeguatamente degli esecutivi di Bari e Roma. Il prossimo 4 gennaio a Bari gli agricoltori scenderanno in piazza per le mancate risposte agli appelli per il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Ricordiamo che a marzo 2018 le temperature erano scese al punto da ghiacciare oltre 90mila ettari tra le province di Bari-Bat e Foggia, dove l’olivicoltura è l’asse portante dell’economia regionale. In seguito al maltempo, da quelle piante non è stato più possibile ricavare olive. “ La situazione è disastrosa, senza precedenti – affermano congiuntamente Confagricoltura, Agrinsieme e altre associazioni del settore olivicolo, che ha già ottenuto migliaia di firme – Il rischio, dicono le organizzazioni di categoria è quello di mettere in ginocchio tutto il settore agricolo pugliese, già fortemente colpito dalla Xylella. Basti solo pensare alle migliaia di giornate di lavoro perse, all’attività ridotta praticamente a zero dei frantoi. Coldiretti per il prossimo 8 gennaio ha affermato di aver concordato un incontro con Franco Manzato, sottosegretario al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, perché anche il Governo deve farsi carico del problema di dimensione nazionale, visto che la Puglia produce oltre il 50% dell’olio italiano. “Nel bilancio autonomo della Regione Puglia a luglio scorso – aggiunge il presidente Savino Muraglia - nella legge di assestamento di bilancio è stato creato un apposito capitolo di spesa, un primo salvagente alle aziende olivicole, superando di fatto i limiti del Decreto Legislativo n. 102 sulle calamità naturali, destinando una dotazione finanziaria di 1 milione di euro, assolutamente insufficiente, che va rimpinguata con fondi adeguati. Ma la Puglia è stata poi snobbata sulle gelate dalla Legge di Stabilità – sottolinea e conclude il presidente Muraglia – perché non c’è traccia del riconoscimento della calamità naturale nell’appena varata manovra Finanziaria”.