Vivai
colpiti da Xylella, le audizioni in IV commissione regionale.
( Da comunicato) - Le istanze del comparto vivaistico pugliese in merito
all’emergenza Xylella sono state al centro delle audizioni della IV
commissione consiliare presieduta da Donato Pentassuglia. Su richiesta dello
stesso presidente e del consigliere Pd Fabiano Amati, alla seduta sono
intervenuti i rappresentanti di Cia Puglia e dell’Associazione nazionale
vivaisti esportatori, Capitanio e Paolo Leoci, il dirigente
dell'Osservatorio Fitosanitario Regionale, Giuseppe Tedeschi, il direttore
del CRSFA “Basile-Caramia”, Vito Savino e il direttore generale dell’Arif,
Domenico Ragno.
Due le questioni su cui i vivaisti hanno sollecitato le strutture regionali:
in primis la deroga alla decisione comunitaria in materia che non consente la
produzione e la movimentazione al di fuori della zona delimitata e che
riguarda nell’immediato le piante di pomodoro, la cui semina è imminente.
Sono sei le aziende che hanno presentato la richiesta e per le quali è stata
sollecitata una risposta in tempi brevi, con l’obiettivo di scongiurare il
rischio di ulteriori perdite per i vivai salentini, che dal 2013 ad oggi hanno
registrato una riduzione del 70% del fatturato. Per risanare il comparto, i
produttori chiedono inoltre tempi brevi anche per la definizione delle nuove
procedure per la produzione e la vendita delle piante specificate all’interno
della zona delimitata.
Prima di entrare nel merito delle questioni poste, il dirigente
dell'Osservatorio fitosanitario Tedeschi ha tenuto a sottolineare la
difficoltà della struttura a far fronte alle attività per la mancanza di
personale: servirebbero 46 ispettori fitosanitari, 16 tecnici e agronomi e 7
amministrativi, ma dal momento che il potenziamento dell’organico non è stato
ancora attuato, sia il presidente Pentassuglia che il consigliere Domenico
Damascelli si sono impegnati a sollecitare la questione con un ordine del
giorno da presentare in Consiglio regionale.
A coadiuvare l’Osservatorio fitosanitario è stato chiamato il personale
dell’Arif, impegnato in questi giorni nel monitoraggio delle aree circostanti
i vivai presenti nella zona infetta: il direttore Ragno ha comunicato che
entro giovedì dovrebbero essere ultimati i controlli che riguardano le
aziende che hanno presentato richiesta di deroga, dopodiché, così come
dichiarato dallo stesso Tedeschi, l’Osservatorio avrà bisogno di una decina
di giorni per effettuare i sopralluoghi e disporre le analisi.
Per quanto riguarda invece la produzione e movimentazione delle piante
specificate nella zona infetta, come richiamato dal consigliere Fabiano
Amati, si potrà applicare la norma di semplificazione
prevista nella legge di bilancio regionale per il 2019, secondo cui
"i soggetti iscritti al Registro ufficiale dei produttori (RUP), siti
nell’area delimitata e non autorizzati all’emissione del passaporto, possono
essere autorizzati dall’Osservatorio fitosanitario regionale a produrre e
commercializzare, esclusivamente all’interno dell’area delimitata, le piante
specificate, con esclusione delle piante ospiti, prodotte all’interno di tale
area. Tali soggetti garantiscono la tracciabilità della produzione e della
commercializzazione delle piante specificate su un sistema informativo
dedicato della Regione Puglia". Per il rilascio del nuovo passaporto
fitosanitario, la cui definizione è di competenza nazionale, la struttura
regionale sta ultimando la predisposizione del protocollo da presentare al
Comitato fitosanitario nazionale già nella seduta del 30 gennaio. Ottenuto
l’assenso, si potrà procedere all’avvio della nuova procedura informatica che
la Regione elaborerà in collaborazione con InnovaPuglia.
Per quanto riguarda invece le attività di contrasto alla diffusione del
batterio, alla luce della recente individuazione di un pianta di ulivo
infetta nel territorio di Monopoli, Ragno ha annunciato l’estensione della
zona delimitata di ulteriori 10 km e l’impiego di altre 100 unità di
personale per l’attività di monitoraggio.
Il direttore dell’Arif ha inoltre sottolineato la necessità di focalizzare
gli interventi su abbattimenti e isolamento del vettore del batterio, dal
momento che, come ribadito anche dal direttore del Crsfa “Basile Caramia”,
Vito Savino, l’obiettivo è quello di rallentare la diffusione dell’epidemia
ed è possibile farlo solo con una scrupolosa certificazione delle produzioni
e applicando in maniera concreta gli strumenti normativi a disposizione, tra
cui l’eradicazione delle piante infette.