Deliberato a Noci il Distretto Urbano del Commercio, progetto “Noci Città-Bottega”. Il provvedimento è stato approvato all’unanimità dal consiglio comunale.
Noci, da “città dell’enogastronomia” a “città‐bottega”. È questa l’evoluzione che l’Amministrazione ha l’ambizione di inseguire con la costituzione del Distretto Urbano del Commercio di Noci. Il Consiglio Comunale all’unanimità ha approvato ieri, 15 febbraio, il testo dell’Atto costitutivo dell’Associazione e dello Statuto. Comune di Noci, Confcommercio Puglia e Confesercenti Puglia ne risultano soci fondatori, ai quali potranno accodarsi tutti i soggetti che vorranno essere protagonisti del distretto.
«Alla base dell’associazione – spiega l’Assessore alle Attività Produttive, Natale Conforti, – v’è la condivisione degli obiettivi di valorizzazione del commercio e del turismo attraverso il marketing territoriale, le attività culturali, la promozione dell’attrattività territoriale, le eccellenze turistiche ed enogastronomiche e la qualificazione dei servizi ad alto contenuto tecnologico; di favorire la ripresa degli investimenti e dei consumi, qualificando le aree urbane ed evitando l’impoverimento della rete commerciale di prossimità, attraverso proposte progettuali strategiche; infine di favorire l’interrelazione tra commercio e turismo, anche religioso, ai fini della valorizzazione dei prodotti del territorio».
L’idea progettuale, che come è stato in diverse occasioni ribadito è stata concepita dal giovane architetto nocese Claudio G. Fusillo, prende avvio dalla consapevolezza che il territorio di Noci vanta la produzione di eccellenti materie prime e dispone di uno spazio urbano e extra‐urbano di inestimabile bellezza, nonché di consolidate eccellenze nell’ambito ristorativo, produttivo e artistico-culturale. La nostra rigogliosa campagna ospita storiche masserie, centri di produzione di materie prime, dalla cui trasformazione derivano prodotti di riconosciuta qualità, con punte di eccellenza internazionali. Tuttavia, nonostante le varie iniziative avviate in passato e grazie alle quali ad oggi la città è ben identificata come “dell’enogastronomia", a seguito della comprovata necessità di reinterpretare i centri urbani secondo le logiche della rigenerazione urbana e seguendo gli esempi di città virtuose che vantano una matura trasformazione in smart city, risulta quanto mai necessario mettere a sistema tutte le potenzialità del territorio in maniera coerente e innovativa, attraverso un’accurata pianificazione e una messa a sistema di tutti gli attori e i cittadini, affinché siano essi stessi le prime risorse e i fruitori di questo processo.
Ad entrare più nel dettaglio del progetto è il Consigliere Comunale con delega al Centro Storico Anna Maria Gentile: «Il progetto “Noci Città‐Bottega” nasce proprio dall’intento di pensare al centro storico di Noci come ad un parco tematico senza finzione, dove il parco è la città, il tema è quello dell’abitare e si declina in aspetti insediativi, produttivi e culturali. L’obiettivo è quello di costituire un sistema tangibile in grado di connettere le realtà locali attraverso una passeggiata fisica e virtuale che, partendo dai campi e dai luoghi della produzione, arrivi nel cuore di Noci, dove queste materie prime vengano lavorate e trasformate dagli artigiani per essere acquistate, consumate, o utilizzate dal terzo anello, quello dell’imprenditoria, nel quale il ristoratore, il negoziante, l’albergatore possano a loro volta offrire il meglio del patrimonio autoctono sia passato che presente, proiettando così Noci verso il futuro. Il progetto, per propria vocazione, mira ad attivare un processo virtuoso in grado di migliorare la vivibilità del centro sia per gli abitanti che per i visitatori, con particolare attenzione ai tanti giovani che, sempre più costretti a cercare lavoro lontano da casa, hanno perso interesse nel coltivare il senso di appartenenza e di comunità verso il proprio paese».
Noci sorge al centro di un territorio caratterizzato da paesaggi e architetture religiose noti ed importanti. La sua posizione strategica ha reso la città una tappa obbligata di antichi pellegrinaggi e ad oggi, nel pieno del processo di valorizzazione della Puglia, conferma la sua caratteristica di crocevia, ospitando un numero sempre crescente di turisti che vi giungono per poi visitare il territorio circostante.
Tuttavia, ciò che rende davvero unica la città è il suo centro storico.
In esso ritroviamo l’unicità della gnostra, architettura ecosostenibile ante litteram, macchina della vita che difende dal caldo torrido e dai venti freddi, raccoglie l’acqua mettendola a disposizione delle famiglie che ad essa si affacciano. Questa particolare architettura trova luogo nelle strade chiuse del centro storico, rappresentando un’antichissima forma di co‐housing. Le gnostre si innestano sulle vie principali del centro storico, che invece sono la sede delle antiche botteghe nocesi, alcune delle quali risultano ancora in attività, raccontando grandi eccellenze dell’artigianato pugliese. Questa profonda relazione tra posizione strategica del territorio, relativa antropizzazione, commercio e artigianato ha da sempre contraddistinto la città di Noci che, tuttavia, registra ad oggi una crisi in vari settori, nonché un abbandono della città da parte di imprese e, soprattutto, dei giovani.
Per quanto tale tema sia ormai oggetto di studio da anni e venga considerato tanto una malattia del tessuto urbano quanto della società stessa, solo adesso, anche attraverso le più moderne considerazioni in tema di rigenerazione urbana e alle più moderne tecnologie, cominciamo ad avere gli strumenti per poter combattere questo fenomeno. Nello specifico, i problemi legati al vivere nel centro storico derivano dall’impossibilità di poter soddisfare lo stile di vita contemporaneo, basato su ritmi insostenibili e su un’idea di commercio basata sul prezzo più basso. L’obiettivo di “Noci città‐bottega” non è quello di ambire a questi meccanismi, sia perché incompatibili con le risorse a disposizione, sia perché oggettivamente dannosi per la società, bensì quello di favorire la nascita di un’alternativa, in cui la qualità della vita torni ad essere il punto di partenza e di arrivo di ogni iniziativa.
La valorizzazione delle attuali botteghe già presenti nel centro storico incoraggerà infatti la nascita di nuove realtà. Queste ultime potranno essere supportate sia dal know-how di chi da anni opera nei vari settori, sia da attività di tutoraggio e di ricezione di finanziamenti, creando una rete che supporti e metta in luce tutte le risorse fisiche e umane a disposizione dando vita a Start‐up intergenerazionali, in cui i giovani ricchi di idee ed entusiasmo insieme agli adulti radicati nel territorio e ricchi di esperienze diventino protagonisti del rinnovamento. La nuova linfa così iniettata favorirà anche la ripopolazione, incoraggiando il ritorno a vivere i luoghi del commercio e di aggregazione in scala umana, non emulando un modello estraneo, ma restituendo al centro storico il suo ruolo originale di cuore pulsante.
I soggetti convolti dovranno quindi essere sia pubblici che privati, poiché il comune, le associazioni di categoria e quelle giovanili, i commercianti, le scuole e gli stessi abitanti del centro storico e non, dovranno collaborare in stretta connessione per poter avviare questo processo virtuoso di crescita orizzontale.
Come si intende realizzare tutto ciò? Senza voler entrare nello specifico degli interventi programmati, dal momento che vi sarà modo di approfondire l’argomento, anticipiamo soltanto che certamente vi sarà un organo di gestione che si occuperà di andare ad analizzare lo stato di partenza e mappare i locali non utilizzati nel centro città, le attività al momento attive e la storia e natura delle singole attività commerciali e dei loro titolari. Seguirà l’istituzione di un osservatorio permanente del lavoro, che avrà il compito di seguire l’andamento del DUC e del relativo impatto sull’occupazione e sulla crescita economica. Ogni tappa vedrà il diretto coinvolgimento della cittadinanza, attraverso strumenti di partecipazione online e offline.
Sono previste anche attività formative e di supporto tecnico rivolte ai commercianti e artigiani. Infine il progetto ci consentirà di dotarci di una piattaforma con database e App dotata di tecnologia GPS per localizzare la posizione del cittadino e indicargli la posizione di botteghe, eventi, installazioni ecc. Inoltre sarà messa in atto una strategia di marketing per la promozione sui social delle attività del distretto.
Il progetto andrà a toccare diversi aspetti: la promozione della mobilità intermodale, lo sviluppo di una diffusa forma una forma di rispetto e di appartenenza verso il proprio paese, il recupero della vocazione contemplativa del centro storico attraverso esposizioni artistiche, l’abbattimento della distanza tra città e campagna, produttori e consumatori, la promozione delle produzioni a chilometro zero in stile slow food e la realizzazione di percorsi culturali inediti e diffusi.
Favorevole il parere preventivo della Commissione Sviluppo Economico, come riportato dal Presidente, il Consigliere Mariano Lippolis: «La Commissione ha licenziato favorevolmente il provvedimento, ponendo come prescrizione il massimo coinvolgimento della cittadinanza, anche fuori dalle forme associative organizzate».
Diversi sono stati gli interventi da parte dell’opposizione. Il Consigliere Piero Liuzzi, nel dichiarare voto favorevole da parte sua e dei colleghi, ha posti un accetto sull’importanza della partecipazione dei cittadini alle attività che si andranno a mettere in atto, a partire dalle scuole. Anche il Consigliere Paolo Conforti ha dichiarato il sostegno del suo gruppo al provvedimento, vista l’importanza che questo potrebbe avere in un momento di forte crisi economica e fuga dei giovani, le cui competenze vanno invece valorizzate. Il consigliere Stanislao Morea, pur favorevole al provvedimento, ha posto l’accento sull’importanza di rinvenire risorse da investire per garantire continuità e concretezza ad interventi di tale portata.
«Ringrazio quanti hanno fino ad oggi hanno lavorato in modo tale da trovarci qui tutti d’accordo – conclude il Sindaco, Domenico Nisi. – L’assessore Conforti, la consigliera Gentile, che è stata sul pezzo bruciando tutte le scadenze. Credo che la volontà unanime rappresentata stasera dal Consiglio sia un segnale decisamente importante per la comunità. È stato già sottolineato quanto questo progetto possa essere importante per la nostra economia, per la nostra memoria storica e per la riqualificazione del nostro nucleo antico. La vera sfida ora sta nel ricevere il consenso dei tanti portatori d’interesse diffusi. Oggi noi approviamo l’Atto costitutivo, ma successivamente ai soggetti fondatori dovranno affiancarsi tutti coloro, tra operatori commerciali e artigiani, associazioni di promozione turistica e associazioni dei consumatori, che vorranno avere parte attiva in questo processo. Quindi stasera inauguriamo un percorso all’interno del quale dobbiamo metterci ora il lavoro vero. Ringrazio il Consiglio per aver espresso la volontà unanime a non perdere quest’occasione. Sono convinto che visioni vadano inseguite nel presente, perché nel mentre immaginiamo il futuro, finiamo per non affrontare le difficoltà dell’oggi. Auguro a tutti buon lavoro per raggiungere quei risultati importanti che tuti quanti ci stiamo prefiggendo».