Dissequestrata la pianta, resta però inibita la particella nella quale insiste l'albero.
E’ stato dissequestrato dalla Procura della Repubblica di Bari l’ulivo infetto da Xylella di Monopoli. A darne notizia è la Coldiretti Puglia. In questo modo si potrà procedere all’espianto della pianta infetta. Previa autorizzazione del giudice si procederà con le modalità di accesso al fondo e alla esecuzione e quindi alla eradicazione. “E’ stato dissequestrato l’albero, ma non la particella – scrive il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – perché la Procura ha ritenuto di dover dare corso all’ eradicazione e alla corretta gestione fitosanitaria della pianta, dovendo tutelare in ogni caso il terreno e l’intera area dalla presenza della sputacchina”. Come si ricorderà l’autorità giudiziaria aveva disposto il sequestro della pianta di ulivo risultata affetta dal batterio Xylella fastidiosa e l’intera particella ove è situato l’albero presso Masseria Caramanna a Monopoli il 12 gennaio scorso. “E' indispensabile interrompere qualsiasi forma di contagio degli ulivi nelle aree di contenimento e cuscinetto – aggiunge la Coldiretti – e va suonata la sveglia alla Regione Puglia e all’Arif, perché nel periodo di monitoraggio, dal 5 novembre ad oggi, sono stati ritrovati in Puglia 338 ulivi infetti e negli ultimi 15 giorni ne sono stati espiantati solo 13, 9 a Ostuni e 4 a Carovigno”. La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere, che ‘cammina’ ad una velocità impressionante, considerato che in 5 anni il danno stimato al patrimonio olivetato ha superato 1,2 miliardi di euro. La Xylella è avanzata inesorabilmente verso nord ad una velocità di più 2 chilometri al mese il contagio della Xyella con 21 milioni di piante infette, conclude Coldiretti regionale, una strage di ulivi nel Salento che ha creato un panorama spettrale a fronte di perdite di tempo e rimpalli di responsabilità.