Incassavano denaro ma non consegnavano la presunta merce in vendita: due sono pregiudicati monopolitani
MONOPOLI - Si sono concluse negli ultimi giorni due ulteriori indagini relative alle truffe perpetrate in rete con la denuncia di 4 persone all’Autorità Giudiziaria. Le vittime, entrambe di Polignano a Mare, avevano presentato le rispettive denunce presso il Commissariato di P.S. di Monopoli a Marzo e Settembre dello scorso anno. Nel primo caso la parte lesa era stata truffata sulla rete internet perché intendeva acquistare alcuni cerchi in lega a un prezzo conveniente ed aveva risposto ad un annuncio che sembrava verosimile. Dopo le trattative effettuate con il presunto venditore e il pagamento di circa 300 euro con il sistema della ricarica di una carta PostePay, il truffatore è letteralmente sparito. Le indagini sono state piuttosto laboriose e complicate perché poi si è stabilito che gli autori erano in due ed avevano adoperato tutta una serie di cautele, ivi comprese le intestazioni fittizie di utenze telefoniche. Sono stati necessari ulteriori accertamenti patrimoniali che alla fine hanno inchiodato due pregiudicati di Monopoli, già autori di svariate truffe dello stesso tipo. A seguito delle indagini gli investigatori hanno scoperto la commissione di altre due truffe a vittime di Parma e Pistoia e quindi i due sono stati denunciati per tre reati complessivamente.
La seconda indagine, sempre effettuata da personale della Polizia di Stato di Monopoli, ha riguardato una nuova truffa particolarmente ben congegnata perché l’inserzione inizialmente era stata posta su un sito specializzato di rivendita di parti di ricambio di automezzi, uno dei settori maggiormente utilizzati dai truffatori “seriali”. Il modus operandi è stato simile al primo ed ancora una volta le indagini sono state complesse, per la necessità dell’acquisizione di una serie di dati tecnici. Questa volta sono stati scoperti e denunciati due pregiudicati della provincia di Matera che avevano incassato la cifra di circa 200 euro senza inviare il materiale proposto in vendita. Tutti e 4 sono ora indagati in stato di libertà.