Martedì mattina protesta al Porto di Bari
Marinerie pugliesi in assemblea permanente, in rivolta contro l’Europa. Bari, Santo Spirito, Barletta, Bisceglie, Giovinazzo, Manfredonia, Margherita di Savoia, Mola, Monopoli, Molfetta, Trani e Vieste: tutti uniti contro i regolamenti comunitari “che- dicono- di fatto impediscono le attività di Pesca, con limiti insensati, fra cui la ridotta dimensione della maglia. Le dimensioni dei nostri pesci adulti- dicono in una nota i pescatori pugliesi- sono di molto inferiori a quelle imposte dai limiti dell’Unione Europea. I totani, merluzzi, moscardini, gamberi che vengono pescati con lo strascico non ci sarebbero nei piatti di tutta Italia se si seguissero alla lettera le normative europee. Nelle ultime settimane i controlli europei si sono intensificati- denunciano ancora in una nota- e le multe, salatissime, stanno piovendo a raffica. C’è anche chi si è ritrovato a pagare 20.000 euro di multa. Un interno anno di lavoro- tuonano i pescatori pugliesi al’unisono- che vanno in fumo per colpa di regole che chiediamo vengano ridiscusse integralmente dal Governo italiano a Bruxelles. Abbiamo fermato le barche perché lavorare in questo modo non è più possibile. Da giorni nelle pescherie il pescato italiano scarseggia ma non è servito a nulla, perciò- annunciano i rappresentanti delle marinerie- abbiamo deciso di scendere in piazza”. Ed i pescatori pugliesi lo faranno martedì mattina, dalle 7.30, davanti al Porto di Bari. Nel frattempo. questa mattina, i delegati si sono riuniti a Molfetta per decidere le strategie definitive della protesta. Nel frattempo, considerato impossibile pescare, i pescatori chiedono, oltre alla revisione dei regolamenti europei, un sostegno al reddito delle famiglie.