La Polizia di Stato del locale Commissariato ha ritrovato l'auto grazie ai cellulari all'interno.
MONOPOLI - Il personale del Commissariato di P.S., in questo periodo, sta svolgendo numerose attività di prevenzione per scongiurare la realizzazione dei reati predatori, soprattutto in danno dei turisti. Infatti, mentre continua senza sosta l’attività di prossimità realizzata presso il presidio di Sicarico, punto di contatto rurale della Polizia di Stato,la cui attività sta permettendo un drastico ridimensionamento dei reati nelle contrade, sono stati registrati alcuni furti su auto, uno avvenuto nel pomeriggio di ieri in danno di turisti francesi, nel parcheggio di Via Procaccia, ai quali hanno asportato alcuni borselli contenenti effetti personali, passaporti, documenti vari, infrangendo un finestrino di una Fiat Tipo sw, presa a noleggio dall’aereoporto di Bari. Attualmente sono in corso indagini, anche estrapolando le immagini del sistema di videosorveglianza per risalire ai responsabili. E’ andata meglio ad altri turisti italiani, marchigiani per la precisione, che in questi giorni alloggiano in una struttura ricettiva di Monopoli e che si erano recati ad un lido di Torre Canne per trascorrere una giornata al mare. In questo caso, nel momento di riprendere l’auto di loro proprietà (una Fiat 500 X), si accorgevano che la stessa era stata rubata da ignoti. Sul posto, un poliziotto libero dal servizio comprendendo l’accaduto si attivava immediatamente per le ricerche avvisando anche i Carabinieri di Fasano per competenza territoriale. Tuttavia, il poliziotto in servizio alle volanti del Commissariato di Monopoli, dalle informazioni delle vittime del reato apprendeva che gli stessi avevano occultato all’interno dell’auto 2 telefonini. L’intuito degli agenti, ritenendo che gli autori del furto non si fossero avveduti della presenza dei telefoni, li spingeva a localizzare gli apparati che venivano individuati in località Pozzo Faceto. Accompagnando i turisti sul posto si realizzava il ritrovamento del veicolo con piccoli danni che veniva loro riconsegnato, ovviamente insieme ai cellulari. E’ verosimile che gli autori del furto avrebbero potuto utilizzare la tecnica “del cavallo di ritorno”, cioè del riscatto per restituire il veicolo o avrebbero potuto immettere l’auto nel circuito del mercato dei pezzi di ricambio una volta “cannibalizzata”. Ma questa volta non hanno avuto tempo grazie alla velocità dell’attività investigativa dei poliziotti.