A darne notizia è stato lo stesso presidente della Regione Puglia Michele Emiliano: i timori di Coldiretti Puglia
MONOPOLI - Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l’Osservatorio fitosanitario regionale rendono noto che, a seguito del monitoraggio Xylella, effettuato in collaborazione con gli ispettori dell’Arif, è stato individuato un focolaio su piante di ulivo in agro di Monopoli, in zona cuscinetto e al confine con la zona indenne. La Regione Puglia ha avviato prontamente le ispezioni nelle aree circostanti come previsto dal regolamento comunitario, andando anche oltre il raggio dei 100 metri attorno alle piante infette, al fine di circoscrivere il focolaio e procedere immediatamente alla rimozione del materiale vegetale infetto. L’identificazione è stata resa possibile dall’attività di monitoraggio annuale che ha già superato i due terzi della 'zona rossa' producendo circa 100 mila 'tamponi' di cui solo 149 sono risultati positivi. È l’ennesima prova di un'infezione che si propaga in maniera non prevedibile, con focolai che emergono nel mezzo di zone con un tasso di infezione molto basso o addirittura nullo. Tutto ciò rende ancora più importante condurre accurate analisi epidemiologiche per comprendere le dinamiche di spostamento del batterio con la formazione di focolai spesso particolarmente circoscritti. Per questo motivo, fermo restando l’impegno delle istituzioni nel contrasto alla Xylella, l’Osservatorio regionale ribadisce l’importanza di un comportamento responsabile da parte di cittadini e agricoltori la cui collaborazione è fondamentale per segnalare tempestivamente la comparsa di eventuali sintomi della malattia oltre che per limitare gli spostamenti di materiale sospetto e potenziale vettore della Xylella.
La presenza confermata della Xylella Fastidiosa su alcuni ulivi infetti in agro di Monopoli, anche a ridosso della Statale 16 in zona cuscinetto e al confine con la zona indenne, per cui è già definita e battuta a tappeto un’area buffer attorno alle piante, conferma quanto la malattia stia continuando a ‘camminare’. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che chiede un approccio profondamente diverso per il contenimento della Xylella, rispetto a tempi e modalità per l’estinzione dei focolai attivi, monitoraggi e campionamenti. “E’ una notizia molto grave ma che non giunge inaspettata, considerata l’estensione della malattia che ha assunto proporzioni inaccettabili proprio nella Piana degli Ulivi Monumentali. La ‘sputacchina’, l’insetto vettore, è ancora attivo e continua mietere vittime tra esemplari di pregio straordinario”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. “Nell’area di Fasano, Ostuni, Carovigno e Monopoli sono presenti 250mila ulivi, esemplari di pregio straordinario – incalza il presidente Muraglia – che potrebbe fregiarsi della prestigiosa dichiarazione di ‘sito patrimonio dell’Unesco’. E’ impensabile che questo immenso patrimonio vada perduto”. “Continua a mancare una strategia condivisa e univoca tra enti regionali, nazionali e comunitari per fermare la malattia e ridare speranza di futuro ai territori che hanno perso l’intero patrimonio olivicolo e paesaggistico”, aggiunge ancora Muraglia. “Per la lotta alla malattia il Consiglio regionale ha assunto un orientamento chiaro il 31 maggio 2018, approvando un ordine del giorno all'unanimità che prevede la discussione sul tema Xylella attorno al tavolo istituzionale, di cui Coldiretti Puglia chiede da anni invano la convocazione urgente perché il dramma della Xyella in Puglia continua ad essere affrontato e gestito a pezzi, senza una strategia condivisa anche dai differenti enti preposti della Regione Puglia”, conclude il presidente Muraglia. La stessa Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) – precisa la Coldiretti - ha lanciato l’allarme sulla diffusione della Xylella che minaccia la maggior parte del territorio Ue dove tra l’altro sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo con il contagio che avanza inarrestabile verso nord. Dall’autunno 2013, data in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia – continua Coldiretti – si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, fino ad arrivare in provincia di Bari. Monitoraggi, campionamenti ed espianti in caso di ulivi infetti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano – aggiunge Coldiretti Puglia - l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità – conclude Coldiretti Puglia - sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione.