Sono stati tombati nel sottosuolo in agro di Locorotondo. La
Guardia Costiera di Bari ha notificato avvisi di garanzia agli indagati.
A conclusione di una delicata e articolata attività di indagine a tutela dell’ambiente e del territorio, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari nella giornata di oggi i militari del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Bari hanno notificato un Avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso nei confronti di n.02 soggetti, uno di Locorotondo ed uno di Bari, indagati per i reati di inquinamento ambientale previsto dall’art. 452 bis del Codice Penale e dall’art. 452 terdecies per omessa bonifica. Le indagini che si sono sviluppate per circa un anno e mezzo hanno permesso di accertare che gli indagati, in concorso tra loro, hanno cagionato un deterioramento significativo del sottosuolo in agro di Locorotondo (BA) mediante tombamento di rifiuti speciali anche pericolosi derivanti da lavorazioni industriali i quali, nel caso di fusti metallici, mediante la corrosione del contenitore si disperdevano nell’ambiente circostante. Inoltre, il proprietario del terreno in cui sono stati rinvenuti i rifiuti tombati, pur essendovi obbligato per legge, non ha provveduto alla bonifica, al ripristino, al recupero ed alla messa in sicurezza del sito inquinato. Il provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria è stato notificato anche al Ministero dell’Ambiente ed al Comune di Locorotondo quali “parti offese”.L’attività di tutela dell’ambiente da parte della Guardia Costiera, costituendo una delle missioni prioritarie del Corpo delle Capitanerie di porto proseguirà senza soluzione di continuità al fine di salvaguardare e preservare gli habitat dell’eco sistema marino costiero.