Tre delle sei persone denunciate erano membri del consiglio di amministrazione di
un consorzio che raggruppava diverse imprese murgiane nel campo delle
costruzioni.
La Guardia di Finanza di Altamura, coordinata dal I Gruppo Bari, nell’ambito di un’attività investigativa d’iniziativa nel settore degli aiuti in campo agricolo, ha segnalato alla Procura della Repubblica di Bari sei soggetti residenti ad Altamura (BA), per “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche” a seguito di illecite percezioni per oltre 135.000 euro. Tre dei sei denunciati erano membri del consiglio di amministrazione di un Consorzio che raggruppava diverse imprese murgiane operanti nel campo delle costruzioni edili, costituito per realizzare opifici industriali su terreni di proprietà delle consorziate, in attuazione di un Accordo di Programma previsto da una Legge della Regione Puglia del 1994, approvata allo scopo di incentivare l’occupazione. La finalità consortile però non si realizzava e così i consiglieri deliberavano di utilizzare i citati terreni per richiedere i contributi comunitari all’Agenzia Generale per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA). La Politica Agricola Comune (prevista dal Trattato Istitutivo delle Comunità) ha una notevole importanza - impegna circa il 38% del bilancio dell’Unione europea - e si ispira a criteri di sviluppo ecosostenibile e di sostegno agli agricoltori - con particolare riferimento ai giovani, a coloro che operano in zone soggette a vincoli naturali e/o all’interno di mercati a basso reddito - riducendo le sperequazioni all’interno dell’Unione Europea. Le indagini eseguite dalle Fiamme Gialle hanno permesso di ricostruire, a partire dall’anno 2011, l’intera vicenda concernente la richiesta di contributi pubblici relativi alla coltivazione di oltre 26 ettari di terreno. Nello specifico, al fine di ottenere i “titoli gratuiti” dall’AGEA e creare i presupposti di fatto e di diritto per percepire “contributi pubblici comunitari”, uno dei tre consiglieri (di concerto con gli altri due) simulava l’avvio di una nuova attività agricola, di fatto “fittizia”, dichiarando falsamente di coltivare i terreni, per i quali, dal 2011 al 2013, chiedeva ed otteneva i connessi aiuti economici che venivano accreditati sul conto corrente del Consorzio. Nel 2014 e nel 2017, gli stessi “titoli” venivano ceduti rispettivamente ad altri due agricoltori – a conoscenza della loro “tossicità” - e utilizzati da questi ultimi per ricevere i contributi dall’AGEA. Fra i denunciati, anche il responsabile di un Centro Assistenza Agricola che aveva gestito i fascicoli aziendali e trasmesso le domande di aiuto all’Organismo Pagatore (AGEA). Inoltre, i soggetti sono stati segnalati alla Procura presso la Corte dei Conti di Bari, in relazione al danno erariale cagionato per oltre 135.000 euro, nonché all’Organismo pagatore (AGEA), per la sospensione di ulteriori erogazioni e per il recupero dell’illecito percepito.