Il sequestro milionario è stato operato dalla Guardia di Finanza.
ALTAMURA – Confiscato oltre un milione di euro ad un cittadino di Altamura, denunciato per falsità in testamento olografico. Il sequestro preventivo, emesso dal giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, Rosa Caramia, su richiesta della Procura guidata da Roberto Rossi, è stato eseguito dai finanzieri della Compagnia di Altamura – coordinati dal I Gruppo Bari. Lo zio dell'uomo, deceduto nel 2019, celibe e senza figli ma con diversi nipoti, era affetto da gravi malattie che lo avevano reso quasi cieco. Emigrato in Venezuela in giovane età, aveva vissuto accumulando ingenti ricchezze grazie alla gestione di centri benessere di sua proprietà, per poi rientrare ad Altamura in età pensionabile. Qui aveva donato un appartamento a uno dei nipoti il quale, alla sua morte, aveva fatto pubblicare un testamento olografo dal quale risultava la volontà di nominarlo quale unico erede dell’intero patrimonio. Queste ultime volontà testamentarie hanno indotto gli altri nipoti a presentare denuncia alle Fiamme Gialle che, su delega del Sostituto Procuratore Sabina Toscani per le indagini, hanno scoperto che il citato nipote aveva prodotto autonomamente l’atto testamentario simulandone la redazione da parte dello zio e facendo risultare l’espressa volontà del testatore di nominarlo “erede universale”. La falsità del testamento è stata accertata anche mediante una specifica consulenza grafologica disposta dal giudice su richiesta della Guardia di Finanza. In particolare i militari hanno ricostruito l’intera vicenda scoprendo che il soggetto si era recato negli Stati Uniti unitamente allo zio, al fine di trasferire il denaro, pari a 1,2 milioni di dollari, che quest’ultimo deteneva in un conto corrente acceso a New York, su un altro conto ad Altamura ove il nipote aveva delega ad operare. Alla morte dello zio, il nipote, a seguito della pubblicazione del testamento, ha trasferito le somme di denaro sul conto corrente personale. Con l’esecuzione del provvedimento emesso dall’autorità giudiziaria è stato sequestrato il denaro profitto del reato, per oltre un milione di euro, che quindi potrà essere equamente diviso fra tutti gli eredi.