Ad operare i carabinieri della Compagnia di Modugno.
I Carabinieri della Compagnia di Modugno hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica di Bari, nei confronti di Cassano Giovanni cl. 1972, pregiudicato, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di dimora a Bari.
L’ordinanza cautelare si fonda su un compendio gravemente indiziario a carico dell’indagato ritenuto responsabile di furto pluriaggravato in appartamento, commesso unitamente ad altri soggetti in corso di identificazione, plurime violazioni alla sorveglianza speciale di p.s. cui è sottoposto, possesso ingiustificato di grimaldelli, uso di targa manomessa e guida senza patente poiché revocata.
Le indagini hanno avuto inizio la mattina dello scorso 10 giugno, allorquando i Carabinieri della Stazione di Sannicandro di Bari, hanno ricevuto una chiamata per un furto in atto in una via del centro storico. La pattuglia dei Carabinieri, intervenuta dopo pochissimi secondi dalla fuga dei malviventi, ha accertato che avevano effettuato un furto in un’abitazione. Il bottino: gioielli, rolex e beni per circa 30.000 mila euro.
Le immediate investigazioni condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Modugno hanno permesso di stabilire che ad agire erano stati tre soggetti, giunti a bordo di una utilitaria, di colore grigio, condotta da un uomo, poi identificato in Cassano Giovanni, che dopo aver infranto la porta a vetri, mediante l’utilizzo di una fiamma ossidrica avevano tagliato la cassaforte asportandone il contenuto.
Le immagini di videosorveglianza hanno ripreso le fasi dell’arrivo dei malviventi e la loro fuga mentre portavano al seguito la refurtiva e gli attrezzi “da lavoro”.
Nel corso dell’attività di ricerca dei fuggitivi, in un’area privata, adibita a box per auto e sita nel quartiere San Paolo di Bari, i militari hanno rinvenuto dopo qualche ora dal furto, l’auto utilizzata dai rei, con il motore ancora caldo, con le targhe originali ,poiché durante il raid sull’auto erano state apposte quelle di un altro veicolo. All’interno del mezzo e del relativo box i carabinieri hanno trovato gli attrezzi da scasso, un piede di porco, un piccone, una bombola con miscelatore usata per tagliare la cassaforte, un jammer per inibire eventuali GPS ed altri oggetti. Rinvenuta l’auto le indagini si sono concentrate sul raccogliere gli elementi che potessero confermare la reale corrispondenza tra quanto trovato nel box e quanto ripreso dai video acquisiti e che immortalano i rei nelle fasi immediatamente precedenti e successive al furto. Tale comparazione ha consentito di stabilire con assoluta certezza che quella fosse l’auto utilizzata dai malviventi per commettere il furto così come la presenza di una valigia, trovata nel portabagagli e ripresa dalle immagini di videosorveglianza al cui interno è stata trovata la fiamma ossidrica e la bombola del gas. Analizzando ulteriormente le immagini acquisite si è riusciti a individuare uno degli autori in Cassano Giovanni, noto negli ambienti criminali come “Giovanni u curt”, anche in ragione della conformazione fisica, grazie ad alcuni dettagli che non sono sfuggiti agli inquirenti.
L’Autorità Giudiziaria, condividendo le risultanze investigative acquisite e stante la personalità dell’indagato, con precedenti specifici per reati contro il patrimonio, contro la persona e armi, ha quindi disposto la cattura del 49enne.
All’alba, quando i carabinieri lo hanno rintracciato nella sua abitazione, a seguito della perquisizione domiciliare lo hanno trovato in possesso di un telefono cellulare, violando quindi gli obblighi della sorveglianza speciale di p.s., nonché di otto parrucche, quattro passamontagna e un paio di guanti.
Per il topo d’appartamento si sono quindi aperte, questa volta, le porte del carcere di Trani ove è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.