Sigilli a villa, terreni e conti
correnti.
Beni del valore di circa 3 milioni di euro, tra i quali immobili di pregio, terreni e disponibilità finanziarie, sono stati sequestrati da carabinieri e Guardia di finanza all'oncologo barese Giuseppe Rizzi. Il medico è indagato per concussione - già arrestato nel maggio scorso - per aver eseguito su pazienti oncologici dell'istituto tumori di Bari, dove Rizzi lavorava, prestazioni mediche e in particolare iniezioni di un farmaco, la cui somministrazione era a titolo gratuito, facendosi pagare denaro o altre utilità.
L'oncologo è accusato di aver iniettato ad alcuni pazienti oncologici un farmaco gratuito, pretendendone invece il pagamento. In particolare le indagini hanno accertato come il medico, "abusando della qualità e dei poteri di Pubblico Ufficiale, Dirigente medico presso il Dipartimento di oncologia dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari" (poi licenziato già a marzo scorso dalla stessa struttura, ndr), "durante lo svolgimento della sua attività professionale sia in orario di servizio che fuori turno e, comunque, non in regime di attività intra od extramoenia, eseguiva su ben quattordici pazienti oncologici, affetti da accertata e grave patologia, e in trattamento presso il citato Istituto, prestazioni mediche e in particolare iniezioni di un farmaco, la cui somministrazione era a titolo gratuito in quanto a totale carico del S.S.N., costringendo i pazienti al pagamento in suo favore di ingenti somme di denaro nonché di altre utilità sia presso la struttura ospedaliera sia presso il patronato CAF (sito in Bari) in uso alla compagna", "adibito nell’occasione ad ambulatorio medico di certa natura illegale". La coppia avrebbe messo in atto le sue condotte "approfittando delle gravi condizioni psico-fisiche delle vittime", le quali hanno riferito ai carabinieri "di essersi trovate in una situazione di soggezione e di reverenza, oltre che di totale fiducia nel loro medico, tale da essere state indotte a riconoscerlo quale unico referente in grado di garantire loro la sopravvivenza e così ottenendo illecitamente cospicue somme di denaro contante, regalie di notevole valore, lavori edili ed altre utilità".
Nell'ambito dell'inchiesta sono state documentate transazioni e movimentazioni finanziarie che hanno accertato "un'ingiustificata sproporzione - si legge negli atti - tra il reddito dichiarato e i beni nella disponibilità del medico, quantificata in oltre 2,5 milioni di euro". Il provvedimento di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura riguarda una villa a Bari-Palese, terreni a Bitonto e i saldi attivi di rapporti bancari. Sono stati sottoposti a sequestro anche 1,9 milioni di euro in contanti trovati a casa del medico oltre a numerosi reperti archeologici risultati di notevole valore storico e artistico