Coinvolti anche i centri commericali non essenziali. Multe previste per i trasgressori
Una delle novità più rilevanti nell’ultimo decreto
ministeriale in materia di covid riguarda l’allargamento della lista delle
attività per cui sarà necessaria la certificazione verde per accedervi, ottenibile con vaccinazione, guarigione o tampone negativo. L'obbligo di
Green Pass scatterà anche per i servizi alla persona e per i pubblici uffici,
anche se non nello stesso momento. Quest'obbligo non riguarderà solo i negozi, ad
esclusione di alimentari, farmacie e attività destinata alle "esigenze
essenziali e primarie della persona". Ci sono comunque diversi nodi da
sciogliere. Ad esempio, in zona rossa i supermercati restano aperti solamente
per la vendita dei beni essenziali e primari. Chi è andato a fare la spesa in
zona rossa ha trovato determinati reparti erano chiusi al pubblico, con la
vendita di alcuni prodotti quindi vietata. Una regola strategica, inserita per
evitare che i supermercati fossero favoriti rispetto a quei negozi che invece
hanno dovuto chiudere. La multa per chi entrerà in un negozio senza Green Pass
potrà andare dai 400 ai 1.000 euro. Dal 20 gennaio il certificato
sarà richiesto per andare dalla parrucchiera, dal barbiere, dall'estetista e in
qualsiasi centro di servizi di cura alla persona. Dal 1° febbraio, invece,
servirà anche per entrare negli uffici pubblici, nelle banche, negli uffici
postali e appunto nelle attività e centri commerciali non essenziali. Un
elenco dettagliato degli esercizi commerciali dove diventa obbligatorio il
green pass dal 1° febbraio 2022 sarà definito prossimamente dagli uffici tecnici.