Caro gasolio, tre milioni alla pesca dalla Regione- Pescatori: " Bel gesto, ma non è sufficiente"

Autore Gianni Catucci | mer, 01 giu 2022 12:02 | 908 viste | Monopoli Mola-Di-Bari Regione-Puglia Pesca Economia Attualità Perchè

A Perché ieri sera il mondo della pesca, ha spiegato perchè ritiene la misura insufficiente.

 

La Regione Puglia è pronta a stanziare tre milioni di euro per sostenere la pesca, messa in crisi dal caro gasolio e in stato di agitazione ormai da diversi mesi."Non possiamo rimanere in silenzio, la Regione come il Governo nazionale devono dare risposte immediate e accogliere con azioni concrete il grido di dolore di tutto il comparto ittico vessato da costi onerosi del carburante", ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, nel comunicare la disponibilità dell’ente, poiché “ la pesca è un settore strategico per la Puglia”. Ma la misura di sostegno, pur riconoscendo la sensibilità al governo regionale, non è ritenuta sufficiente dal comparto pesca. Il concetto è stato ribadito ieri sera a Perché? ospiti Giancarlo Sardano, della cooperativa fra pescatori di Monopoli, Nicola Parente, armatore di Mola di Bari e il collega Cosimo Marasciulo di Monopoli. “ Questo riconoscimento, che dimostra la sensibilità della Regione nei nostri confronti – è stato detto in trasmissione – è poco più di un palliativo, non risolve il problema. Del resto anche i 20 milioni disposti dal governo centrale per il mondo della pesca nazionale, costituiscono un contentino, una sorta di una tantum che però non incide sulla gravità della situazione”. Per soddisfare la richiesta del comparto pesca, è stato detto a chiare lettere, il prezzo del gasolio non deve superare i 50- massimo 60 centesimi al litro. 1,10 o 1,20 euro al litro attuali rende antieconomica l’attività di pesca, per cui le barche ormai da giorni sono ferme in porto. “ Si tenga conto che un peschereccio, investe somme in media prossime a 20 mila euro. Per cui si comprende – hanno detto i rappresentati della pesca – quanto difficile sia in questi tempi realizzare gli utili, partendo da una spesa fissa così elevata”. Armatori e pescatori sono allo stremo e senza prospettive. A tutte queste problematiche si devono aggiungere anche quelle connesse con il mercato ittico straniero, della ristorazione che per una maggiore economicità offre spesso prodotto oltre frontiera. Una serie di infiniti problemi concatenati che possono trovare una soluzione definitiva se e solo se il prezzo del gasolio scende a quote sostenibili. Insomma se non si trova un giusto equilibrio, la vicenda rischia di andare ancora avanti con il rischio di annichilire un comparto importate della nostra economia. 

 

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